Denis: "ll Napoli insegue il sogno scudetto, ma l'Atalanta insegue l'Europa"

30 Marzo 2022
- di
Redazione MagicoNapoli
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ATALANTA NAPOLI DENIS - Archiviata la pratica Nazioli è il momento di tornare a pensare al rush finale della Serie A. Ci aspettano infatti 8 giornate tutte da vivere con il fiato sospeso. Il Napoli si appresta ad affrontare l’Atalanta di Gian Piero Gasperini al Gewiss Stadium domenica 3 aprile in quella che sembra essere la partita più attesa di questa ripresa insieme a Juventus- Inter. Ne ha parlato anche German Denis in una lunga intervista con La Gazzetta dello Sport. Queste le parole del doppio ex di Napoli e Dea. 

Denis su Atalanta Napoli

"Mi aspetto una gara aperta, bella. Il Napoli insegue il sogno scudetto, ma all’Atalanta i punti servono per confermarsi in Europa. Forse è tardi per il 4° posto, ma bisogna tenere dietro la Roma e le altre. Credo che la Dea presserà come al solito a tutto campo, per poi partire in avanti con transizioni veloci di 6-7 uomini. Il Napoli fa più possesso, ma è una squadra che poggia molto sul talento individuale. Se questo viene soffocato, fatica, Pronostico? Se si fosse giocato al Maradona, avrei detto gli azzurri. Ma a Bergamo sarà dura per il Napoli".

Assenze importanti

"Gli azzurri ci perdono di più. Osimhen è fondamentale per Spalletti, mentre Zapata è certamente importante per Gasperini, ma in alcune partite avere un attaccante diverso e dotato come Muriel può non essere uno svantaggio. Mertens è un attaccante forte, ma che non ti dà le stesse soluzioni di Osimhen, soprattutto contro un avversario come l’Atalanta".

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Il passato di Denis all’Atalanta

"Io andai via a gennaio, in estate arrivò il Gasp. Oggi posso dirlo tranquillamente: fu una scelta sbagliata lasciare Bergamo. Chissà come mi sarei divertito a giocare nella sua, di Atalanta. È il meglio per un centravanti, gioco veloce e palle gol a ripetizione".

Spalletti e Gasperini a confronto

"Come tipo di calcio, scelgo il primo. Preferisco che la squadra verticalizzi il prima possibile, portandomi la palla dove posso fare gol, piuttosto che aspettare lo sviluppo dell’azione attraverso una fitta rete di passaggi".

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