CALCIO NAPOLI ULIVIERI - Non è un periodo semplice quello che stanno vivendo il Napoli e Luciano Spalletti. Il sogno scudetto sembra essere rimandato al prossimo anno, tanto che adesso tocca guardarsi le spalle dalla Juventus in netto recupero. Restano però ancora le ultime giornate da giocare e come questa stagione ci ha più volta dimostrato: tutto può ancora succedere. Si cerca però di indagare sulle cause di questo tracollo del Napoli, e si prova a capire cosa può essere in grado di fare Spalletti per far ritrovare la motivazione giusta alla propria squadra. Con La Gazzetta dello Sport, Renzo Ulivieri ha cercato di dare una sua personale interpretazione di questo momento dei partenopei. L’ex tecnico azzurro, amico di Spalletti e presidente dell'Assoallenatori, ha parlato così ai taccuini della rosea.
"Esprimo una mia impressione dal di fuori. Ho guardato le facce dei giocatori domenica al termine della gara di Empoli. Mi sembra che ci sia un gruppo di loro che non abbia più voglia di vestire quella maglia. Sono situazioni difficilmente rimediabili: non c’entra solo la partita di Empoli. È un sconfitta che può succedere se non hai le motivazioni giuste. Così l’Empoli può ribaltare il risultato anche se sulla carta ci sono delle differenze chiare. In questo senso sono convinto che il livello della Serie A sia cresciuto".
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"Ha avuto un inizio travolgente. E sta portando la squadra in Champions, che era l’obiettivo di inizio stagione Ma spesso nelle considerazioni ci si dimentica che Napoli è un ambiente difficile o meglio molto impegnativo. Bisogna fare i conti anche con la passione che circonda la squadra. Io non le feci, mi limitai solo a valutazioni tecniche e sbagliai. La componente emotiva trasmessa dalla città incide. A Napoli avevo un giocatore, Igor Shalimov, che era un nazionale russo e aveva giocato pure all'Inter. Mi diceva che appena sbucava dal sottopassaggio del San Paolo gli tremavano le gambe. Motivo delle cinque sconfitte in casa in campionato? Non solo, ma può esser stato un motivo per alcuni giocatori che a questo punto hanno voglia di cambiare ambiente. Succede, fa parte della vita".
"Non ho parlato con Luciano e non mi permetto mai di dare consigli. Nel caso specifico, gli suggerirei di guardare dentro se stesso e valutare tutto. Secondo me deve tener conto delle cose positive che ha fatto al Napoli. Spesso noi allenatori nel momenti in cui tutto sembra franare dimentichiamo di guardare a quanto di buono fatto".
"Luciano ha dato alla città la possibilità di tornare a sognare lo scudetto dopo tanto tempo. Ed è tanto. Normale che quando ti risvegli da un sogno ci sia amarezza. Dall’altra parte Napoli ha regalato a Luciano l’opportunità di scoprire un nuovo sogno dentro se stesso. Si sono per così dire “contaminati” in questo bel sogno. Sarebbe bello se continuassero insieme. Ma il mio è un parere. Società e tecnico sanno bene quello che sentono di fare".