Koulibaly potrebbe restare al Napoli. E’ soltanto un’ipotesi, ma con il passare dei giorni prende sempre più corpo e Gattuso lavora con il difensore come se dovesse restare tutto l’anno in maglia azzurra. Nel mercato letteralmente bloccato dalla mancanza di investimenti da parte di molti club per il Coronavirus, anche gli azzurri sono al palo.
La cessione di Kalidou Koulibaly, con il prezzo fissato da De Laurentiis a 75 milioni di euro, non si blocca. Il Manchester City da un momento all’altro dovrebbe fare l’offerta decisiva, eppure sono passate settimane. Che il difensore piaccia a Pep Guardiola e al PSG è un fatto risaputo, ma la cessione deve avvenire entro determinati parametri stabiliti dal presidente. O si mettono sul piatto della bilancia i 75 milioni richiesti, oppure il difensore non si muove.
Infatti, Koulibaly, al contrario di quanto avvenuto per Arek Milik, non è in scadenza e non è costretto a rinnovare. Il difensore senegalese ha altri tre anni di contratto con il Napoli. E anche un ottimo rapporto con Rino Gattuso, che non guasta mai. Anche se il Napoli ha già l'alternativa pronta, Sokratis Papastathopoulos, l’affare per la cessione del difensore non è così semplice. Infatti, Aurelio De Laurentiis intende monetizzare, perché deve rientrare anche degli investimenti finora fatti. Il Napoli, nell'anno solare 2020, è la squadra italiana che ha speso di più sul mercato, da gennaio ad ora, considerando i primi movimenti fatti in inverno.
Il rischio è che Aurelio De Laurentiis non ottenga, quindi, la cifra che vuole dalla cessione del difensore. A questo punto, Kalidou Koulibaly non partirebbe. Resterebbe a comporre la difesa del Napoli insieme a Manolas, con Rrhamani e Maksimovic come alternative, visto che anche Luperto è in uscita. Domenica, comunque, il Napoli sarà impegnato in campionato a Parma e Rino Gattuso vorrebbe già lavorare su un assetto collaudato. L’unica consolazione per il tecnico è che si trova nella stessa situazione di tutti i suoi colleghi che hanno squadre work in progress in un mercato fatto di tanti calciatori in uscita ma bloccati dalla situazione economica.