Gattuso ha cambiato programma. Il calcio ai tempi del Covid, come la vita, è qualcosa di terribile, surreale. Ne sa qualcosa il Napoli che ieri ha dovuto modificare tutto il programma della giornata lavorativa. Non solo la preoccupazione di un possibile contagio e l’ansia anche per le famiglie dei calciatori, ma c’è anche l’incertezza sul cosa accadrà. Ieri, Gattuso ha cambiato programma. Con lui tutto lo staff in vista della partita, in forte dubbio, contro la Juventus.
Così, il tecnico, insieme ai suoi collaboratori ha deciso di non effettuare il lavoro in palestra. Un luogo al chiuso e dove poteva esserci avvicinamento. Meglio lavorare all’aperto, in campo. Infatti, la squadra si è spostata sul campo 3 di Castel Volturno. Ovviamente, il lavoro si è radicalmente modificato. Inoltre, l’allenatore azzurro non ha potuto effettuare la consueta riunione tecnica per valutare gli errori con la squadra.
Rino Gattuso ha cambiato programma per necessità, era soddisfatto al termine della vittoria di domenica scorsa per 6-0 contro il Genoa, ma lo stesso successo è passato in secondo piano. La notizia della positività di 14 calciatori rossoblù ha allarmato, e non poco, il Napoli. In campo, contro i Grifoni, ci sono stati gli uomini di Gattuso e c’è stato anche un bel faccia a faccia tra Masiello e Osimhen a fine partita. Quello che ne è seguito sa di surreale.
Gattuso voleva parlare della mancanza di equilibrio in campo e iniziare a studiare le soluzioni anti-Juventus. Invece, i calciatori erano preoccupati per l’esito dei tamponi anche se nessuno ha accusato sintomi, neanche lievi. Oggi conosceranno gli esiti degli esami. Intanto, ieri in serata il secondo tampone di fila negativo per Aurelio De Laurentiis, una buona notizia nell’ansia di Castel Volturno. Tra gli uomini della rosa, solo Andrea Petagna è stato già colpito dal Covid, tutti gli altri tamponi non hanno mai dato esito positivo. Il Napoli si è sottoposto ad oltre 4.000 esami da quando c’è stata la ripresa. Un dato che deve far riflettere. Quanti tamponi ha fatto il mondo del calcio? E quante persone sono ancora in attesa di tampone di fronte ai primi sintomi, anche se lievi? Il calcio ai tempi del Covid è terribile. La vita di più. Show must go on, ma quanta fatica.
