NAPOLI KVARATSKHELIA INTERVISTA - Khvicha Kvaratskhelia è stata un'assoluta rivelazione di questa stagione. Arrivato in Italia in estate, l'esterno classe 2001 si è distinto fin da subito per il suo grande talento e sta trascinando il Napoli sempre più in vetta. Il georgiano è stato intervistato dal New York Times, toccando vari temi.
“L’inizio è stato così fluido che sembrava un sogno. Ma a un certo punto, all’inizio, ho dovuto riprendermi, ricordare a me stesso che non era un sogno, che era la realtà, e dovevo trovare la forza in me stesso per viverlo. Tendo a cedere alla gratitudine. Sono grato per ogni pezzo di amore e affetto che le persone mi mostrano. E’ una fonte di motivazione e ispirazione. È una responsabilità enorme. Devo dimostrare ogni partita che posso mantenere le promesse“.
"Quella libertà è la mia firma. È una cosa che riconosco in me stesso. È perché amo quello che faccio. Quando gioco, in un certo senso il gioco mi porta via”.
“È stata una bella chiacchierata. Mi ha detto cosa avrei dovuto fare per la squadra. Abbiamo parlato molto di concentrarsi sul lavoro difensivo, di far parte del gioco di squadra e dell’importanza dello spirito di squadra. Questo è ciò che è veramente importante per lui: lo spirito. Gli allenatori italiani sono famosi. Sanno come far esibire i giocatori”.
“Giochi con il tuo cuore, con passione, ma giochi anche con il tuo cervello cosciente. È più una cosa consapevole che altro, basata su ciò che hai imparato in allenamento, sugli errori che hai fatto in precedenza, sulle opzioni che ci sono”.