NAPOLI RIMANDATO - L’aspettativa del big match di ieri sera era altissima. Tutta attendevano la grande vittoria contro il Milan che avrebbe portato il Napoli nelle zone alte della classifica, a un punto dal Sassuolo. Tutti s’aspettavano una grande prestazione contro le furie rossonere guidate da Zlatan Ibrahimovic. E invece così non è andata. Il Napoli dalla gara esce “cornuto e mazziato”, utilizzando un eufemismo partenopeo, che lo riporta coi piedi a terra. Il suo allenatore Gennaro Gattuso ieri alla stampa ha dichiarato di aver capito qual è il problema di questa squadra. Non è tattico, non è tecnico, è un problema di mentalità. I calciatori non giocano per il collettivo, ha dichiarato l’allenatore calabrese, ma per il singolo. Insomma seppur indirettamente Ringhio ha detto che i problemi, rispetto a quando è arrivato lo scorso dicembre, non sono stati del tutto risolti. Questa squadra è pur vero che ha riacquisito un’identità tecnico-tattica, molti calciatori sono rinati sotto la gestione Gattuso, ma l’aspetto mentale, quello, non ha ancora subìto una scossa. Ce ne accorgiamo infatti in campo. Spesso c’è demotivazione e nervosismo.
Il primo esame decisivo della stagione non è andato bene. Una bocciatura netta che sa di “si ripresenti al prossimo appello”. Napoli dunque rimandato.
Il prossimo appello si chiama Roma. Giovedì contro il Rijeka in casa sembra essere un test facile, almeno sulla carta, ma assolutamente non da sottovalutare. L’appello decisivo sarà domenica prossima sempre in casa contro i giallorossi che ritroveranno anche Dzeko, guarito dal Covid, e che sono reduci da una striscia di vittorie importante. Riuscirà questa volta il Napoli a superare l’esame? Dovrà perché l’appello sa già di ultima chiamata alla corsa scudetto.