PER UN PUGNO DI DOLLARI - Ha beffato tutti Fabio Paratici. L’uomo mercato della Juventus assicurandosi Alvaro Morata che lasciato di stucco la Roma e soprattutto il Napoli. Lo spagnolo torna a Torino in prestito, per un pugno di dollari, in sostanza 10 milioni l’anno per il prestito oneroso. Tutto pur di non lasciare Andrea Pirlo senza attaccante. Ma se i giallorossi hanno una soluzione e quasi quasi ottengono pure un favore tenendosi Dzeko, il problema è del Napoli.
Adesso, gli azzurri devono lavorare alla cessione di Arek Milik. E sulla strada che porta all’addio spunta il Valencia. Il club spagnolo sarebbe l’unico, in questo momento, disposto a lavorare per avere l’attaccante polacco. Il resto sono soltanto voci. E una certezza: Milik non andrà alla Roma.
In giallorosso resterà Edin Dzeko. La Roma, convinta di poter conquistare la vittoria a Verona con il bosniaco in campo, dovrà adesso lavorare sull’aspetto psicologico. Dzeko era al passo d’addio con il club capitolino, poi il dietrofront della Juventus. Va ricostruito l’entusiasmo da entrambe le parti. Dzeko non è un calciatore comunque, ma il leader di una squadra che era pronto ad abbandonare.
Milik, tira tira che si spezza
Troppe le incertezze di Milik. E chi è causa del suo mal pianga se stesso. Per un pugno di dollari, ci verrebbe da dire, che in questo caso è un pugno di euro. Questioni di principio che hanno infastidito la Juventus che la soluzione l’ha trovata. Gli altri, intesi come Napoli e Roma, no. La decisione l’hanno subita.
Così anche il Napoli ha un problema in casa. Svendere l’attaccante o lasciarlo per un anno in panchina. Non fa parte del progetto del club e di quello di Gattuso, quindi Milik resterebbe fuori ad ammuffire. Proprio nell’anno in cui si disputeranno gli Europei, cosa che il calciatore non vuole. E pensare che uno degli ostacoli più grossi è stata la multa che il Napoli ha comminato al polacco autore di una pubblicità al suo ristorante senza il consenso del club, proprietario dei diritti d’immagine. Col Napoli non si scherza, ma pure Milik un passo indietro non l’ha fatto. E nel suo essere ireremiovbibile ora è bloccato. In fondo, tutto questo, a chi è convenuto? E tutto per un pugno di dollari, pardon... di euro.