La rivoluzione iniziata con l'addio di Lorenzo Insigne, e proseguita con gli altrettanti dolorosi distaccamenti da Kalidou Koulibaly e Dries Mertens, è ancora in corso. Il Napoli, in un'estate di rinnovamento, sta ancora cercando i pezzi del puzzle che più si confanno allo scacchiere tattico di Luciano Spalletti. Come, ad esempio, Giacomo Raspadori.
La trattativa per Giacomo Raspadori è venuta a galla ormai qualche giorno fa. Se tra il finire dello scorso campionato e l'inizio dell'estate la stellina italiana era stata accostata ad altri grandi club, dall'Inter alla Juventus, il tramonto del mese di luglio ha mostrato una nuova via: il Napoli.
Il club del presidente De Laurentiis, orfano di Insigne e Mertens, è alla ricerca di elementi che possano rinvigorire l'attacco di Spalletti. E' arrivato Kvaratskhelia, è vero. Ma non basta. Perciò il nome di Raspadori è salito agli onori della cronaca. Un incontro interlocutorio tra le due società è già andato in scena a Castel di Sangro, sede del ritiro azzurro.
Ma è nelle ultime ore che il Napoli sembra aver impresso una decisa accelerata alla trattativa. Come riportato da Il Corriere dello Sport, il club partenopeo ha formulato due ipotesi di offerta: la prima consta di 31 milioni di euro cash; la seconda di 28 più il cartellino di Ounas, per un movimento complessivo da 40 milioni di euro.
Raspadori e il suo agente, Tullio Tinti, stanno facendo il loro, spingendo per il trasferimento. La contro-partita tecnica potrebbe essere la chiave di svolta: sono ore caldissime. Si attendono sviluppi.
L'investimento del Napoli su Giacomo Raspadori non sarebbe solo futuribile, ma fondamentale anche nel presente. L'attaccante del Sassuolo, infatti, sembra disegnato calcisticamente per vestire il ruolo di trequartista nel 4-2-3-1 di Spalletti. E' lì che nella scorsa stagione, alle spalle di un attaccante forte fisicamente come Scamacca, ha fatto la differenza.
Ma non è tutto. Qualora il tecnico di Certaldo volesse proseguire sulla strada del 4-3-3, Raspadori ha già dimostrato di poter giocare, e bene, anche all'ala. E ancora: nel caso venisse a mancare Osimhen, il giovane classe '00 potrebbe muoversi anche da prima punta. Insomma, in poche parole: la duttilità al potere.
Daniele Izzo
