Un campionato che si ferma per le nazionali. Un torneo stop&go, con interruzioni e positività che rompono ritmi e schemi. Così, tra una Juventus alla ricerca di autori che non siano il solito Cristiano Ronaldo e il Milan che mostra le prime crepe dopo la fantastica cavalcata di 24 partite, emerge l’equilibrio più totale. Se zio Ibra, 39 anni suonati, fa il fenomeno decidendo che da solo deve evitare la sconfitta contro l’Hellas Verona, e ci riesce, alle spalle c’è chi sorride.
Milan primo, ma con la sfida di Napoli alla ripresa. Con una differenza. Mentre Rino Gattuso lavorerà senza 15 calciatori chiamati in Nazionale, l’Asl ha bloccato le partenze dei rossoneri e Pioli potrà anche concedersi un richiamo di preparazione.
La fotografia del campionato vede il Sassuolo secondo che ha sprecato l’occasione. Eppure da De Zerbi nessuno si sarebbe aspettato una gara senza emozioni come quella contro l’Udinese.
Alle spalle la coppia Roma e Napoli. Giallorossi con 4 vittorie intervallate da un pari nelle ultime 5 partite. Forse non c’è da aggiungere altro, se non che Fonseca viene sottovalutato e si fa sempre più attenzione agli aspetti societari. Vincere senza Dzeko, cosa che non avvenne a Verona alla prima giornata, è la dimostrazione che i giallorossi sono cresciuti. Tanto.
Decifrare il Napoli è difficile. E’ potenzialmente una grande squadra che può stare in alto. Però ha terribili blackout e pause da primo tempo che lasciano perplessi. Un’altalena la squadra di Rino Gattuso, con Koulibaly che giganteggia o fa errori grossolani simbolo di una continuità che manca.
Delusione Inter. Antonio Conte ha avuto tutto ciò che voleva. Ma come un bambino che riceve il suo puzzle di natale è bene che inizi a montarlo subito perché la ripresa è alle porte.
Della Juventus c’è poco da dire, se non che la sua metamorfosi ‘pirliana’ (neologismo del quale me ne assumo la paternità) è lenta e anche senza particolare entusiasmo. Andrea Agnelli, da tempo alla ricerca di una squadra bella, rischia di ritrovarsi una squadra che non vince più.
La spending review della Lazio non ha dato grossi frutti e i risultati si vedono in campionato, mentre preoccupa il Torino di Marco Giampaolo. Preoccupante anche l’involuzione del Benevento di Pippo Inzaghi, mentre Vincenzo Italiano con il suo Spezia si sta rivelando un tecnico adatto anche alla serie A. Cosa che non si può dire ancora del Crotone di Giovanni Stroppa.