SPALLETTI NAPOLI VENEZIA CONFERENZA - Queste le parole di Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Venezia.
"Non mi convinceranno mai a non pretendere cose importanti dalla squadra. Poi si vedrà strada facendo quelle che saranno le nostre ambizioni però si va sempre a confrontarci per ottenere il massimo. Le volte in cui ci riusciremo farà la realtà delle nostre ambizioni".
"Non manca niente. Abbiamo avuto questa settimana ulteriore per completare quelle che erano le cose da esercitare in conseguenza agli ultimi arrivati. per cui conosciamo la strada da percorrere, dove vogliamo arrivare. Mi aspetto di vedere la convinzione di cui ho parlato nelle conferenze precedenti. La convinzione di essere forti. A me non manca niente per giocare questa e le prossime partite. È chiaro che poi se si va a guardare, probabilmente per il futuro se capiterà qualcosa, si andrà a completare. I giocatori devono sapere che a me e loro non manca nulla. Vi assicuro che essere noi è bellissimo, si parte forte per arrivare forte".
"Quando sono venuto qui e ho detto di essere felice di essere a Napoli era in conseguenza dei calciatori, non solo per la bellezza della città, delle persone e della passione dei tifosi. I nomi che ci sono nella rosa preferirei tenerli ed è su quei nomi che mi baso per il futuro. Juan Jesus? Lo conosco bene, è stata una grande occasione e il direttore Giuntoli lo ha portato. Ci darà una mano perché sa fare il centrale e anche il terzino sinistro. Forte, integrissimo fisicamente e una persona del livello di quelle che ho trovato nel Napoli. È stato accolto nel migliore dei modi e lui ripagherà quest'accoglienza, anche di una piazza di livello come Napoli".
"Ho trovato una piazza molto disponibile nei miei confronti e mi ha reso estremamente felice. Essere con me significa essere con il Napoli, nel senso che voglio tutte le responsabilità intorno a questo ruolo perché è importante così come la squadra. Per quanto riguarda lo sviluppo, ciò che riusciremo a fare dipenderà da come riusciamo a mettere in ordine i nostri passi cominciando da domani sera. Se inizi a fare passi ben in linea, quelli successiva vengono ben ordinati. Questa è una sfida sicuramente bella, anche perché poi io tengo molto in considerazione le cose che mi capitano davanti ogni giorno e sono le più belle. Quelle indietro non posso modificarle, quelle del futuro non so se mi capitano e mi tengo a cuore questa con cui vivo bene in questo momento ed avrò le maggiori soddisfazioni della mia vita. È la sfida più arrapante".
"Hanno ragione, anche noi vogliamo vincere. Riaverli ci permetterà di guardare direttamente negli occhi la loro passione e verrà di conseguenza domandarci se stiamo facendo il massimo per onorarla. Da qui bisogna partire. Ne abbiamo parlato in questi giorni con i calciatori. Non è una piazza come tutte le altre e dobbiamo avere la forza di saper sopportare quelli che sono gli occhi, non solo le presenze allo stadio. Gli occhi sono tanti, migliaia che guardano le prestazioni del Napoli. Che ci sia pubblico o non ci sia pubblico abbiamo la pressione di quegli occhi che ci guaderanno sempre e noi dobbiamo essere al livello perché se qualcuno pensa di non essere osservato, l'unico modo è non giocare nel Napoli. Abbiamo pressioni, dobbiamo fare risultati e dobbiamo prenderci le responsabilità".
"Noi in fondo ci arriveremo comunque. Vincere? Qui si è abituati a un livello alto, ha giocato il più grande di tutti (Maradona, ndr). Noi ci metteremo tutto, dimostreremo attaccamento alla maglia. Ce ne sono tante altre che vogliono vincere e non bisogna essere troppo esagerati nell'andare a chiedere il massimo".
"Ho giocatori che possono giocare a sinistra. Mario Rui anche se non ha il dirimpettaio di quelli del livello che vorreste voi ha delle alternative. Io con le lamentele non ho mai fatto la classifica. I calciatori devono sapere che non ci manca niente. Nella prossima, domani sera, ho il problema di scegliere chi lasciare fuori, non un posto in cui manca qualcuno. Lamentarsi è la teoria degli sfigati".
"È un calciatore forte ma deve ancora conoscere il nostro calcio. Va su tutti, vuole partecipare ad ogni azione. È una roba straordinaria, ho avuto tanti calciatori che se gliela davi lunga si lamentavano. A lui interessa ogni pallone, va su tutti con forza".
"Sempre scherzoso, arriva al campo sorridente. Tutto sommato le incertezze sul lavoro che ti possano turbare riguardano altri mestieri, non il nostro mondo. Mi sembra eccessivo che in Serie A, sognata fin da bambini, si possa essere turbati perché il proprio nome è sul mercato. Quella che chiamate turbativa Lorenzo la schiaccia quando se la trova davanti e la calcia mettendola dove gli pare come un pallone. Venendo a Napoli ho pensato ad un Napoli con quei nomi lì. Manolas e Insigne fanno parte di questo gruppo e spero di averli dentro, anzi sono calciatori che alzano il livello della qualità degli altri calciatori che ci giocano vicino. Se porto loro due in conferenza stampa rispondo meglio. Certezza che ci saranno anche a settembre? Per me sì. Poi bisogna essere ottimisti. La qualità dei calciatori è fondamentale, fa la differenza".
"Li descrivo pensando ai mille colori di Pino Daniele. C'è il sole, i riflessi sul mare con queste onde. Una roba bellissima. Mi hanno anche portato a cena in due ristoranti e devo dire che ci ritorno. Ai tifosi non abbiamo da dire niente, dobbiamo solo respirare la loro voglia, la loro passione e portarle in campo. Loro vorrebbero essere noi e quindi dobbiamo farci carico dei loro sogni portandoli in campo".