BARCELLONA NAPOLI SPALLETTI DICHIARAZIONI - Al termine di Barcellona Napoli, conclusa in pareggio per 1-1, il tecnico azzurri si è lasciato ad alcune dichiarazioni. In conferenza stampa e ai microfoni di Sky Sport ha analizzato la partita e il rendimento della propria squadra.
È stata una figata questa gara?
"Queste gare sono sempre una figata. Tutti vorrebbero essere nella mia posizione, cerco di godermela nella maniera corretta, anche se ci sono dei momenti dove sono portato ad avere un ghigno differente perchè la squadra non fa quello che voglio. Sono felice dei giocatori che ho, non li cambio con altri. Cerco di analizzare la gara per non rifare gli stessi errori e fare meglio la prossima volta".
Come valuta la prova di Osimhen?
"Lo valuto molto positivamente, come tutto il resto della squadra. C'è stata grande lotta e voglia al sacrificio. È chiaro che però delle cose le dobbiamo fare meglio, questi comprano tre giocatori da 50 milioni l'uno, anche a dicembre ne hanno presi".
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Osimhen in alcune giocate era troppo isolato?
"Quando Osimhen parte da solo così, ci vuole la moto per stargli dietro. In certi momenti può andare bene stare bassi, poi bisogna stare più su col baricentro e completare l'azione con l'arrivo dei centrocampisti".
Sarà un peccato che una di queste due squadre dovrà uscire...
"Queste gare ti fanno crescere, in maniera anche involontaria. Mi dispiace perchè a lunghi tratti abbiamo fatto bene, poi abbiamo sofferto anche se in maniera corretta.
Sulle condizioni di chi è uscito dal campo acciaccato
"Anguissa ha avuto un problemino muscolare, Zielinski solo un affaticamento mentre Fabiàn ha preso una botta alla testa".
"Meritavano il pareggio, ma il rigore è inesistente. Il braccio non è così aperto e non puoi correre con le mani dietro nello scatto, poi tocca solo il mignolo e la palla non cambia direzione. Io posso essere disponibile quanto volete, meritato il pareggio, ma non c'era rigore".
"Non siamo riusciti a stare corti, poi loro possono venirti addosso ed hanno qualità indubbie per tenere il pallino del gioco. Dentro la partita ci sono questi momenti in cui non riusciamo a pressare alto, riportiamo palla dietro e nel frattempo loro ti vengono addosso, sono cose che fanno parte del tempo e dello spazio in cui si fanno e serve ancora una crescita. Loro hanno questi uno contro uno sugli esterni e ti mettono in difficoltà, hanno strappi micidiali e per questo ti abbassi con la linea difensiva. Dentro al campo però bisogna scalare in avanti altrimenti loro ti vengono con superiorità fino all'area, possiamo salire lì e andare alla contesa anche fisica con loro. Nel primo tempo abbiamo giocato alla pari, nel secondo hanno tenuto più il pallone ed abbiamo sofferto un po' ma se l'hai fatto in un tempo possiamo farlo per due".