NAPOLI INTERVISTA GIUNTOLI - Cristiano Giuntoli, direttore sportivo del Napoli, è certamente uno dei principali della squadra azzurra che sta ora dominando in Italia e in Europa. E in una intervista al Corriere dello Sport ha raccontato di come è nata ed è stata costruita la rosa partenopea.
"Come nasce un capolavoro? Con l’impegno, credo anche con la competenza, con il coraggio di una proprietà che nei suoi diciotto anni ha dato dimostrazione di sé. Nonostante il virus, De Laurentiis ha investito per arrivare ad Osimhen e, solo sei mesi prima, aveva concesso il via libera per una campagna acquisti invernali che poi è stata rivalutata dal campo. Ma chi sta nel calcio sa che possono esserci vuoti d’aria. Abbiamo anche vissuto un dramma universale, con il Covid, campionati bloccati, isolamento, prestazioni alterate. Ma a quel punto, dovemmo decidere".
"Di lui avevamo cominciato a chiacchierare ai tempi di Ancelotti. La prima richiesta di 30 milioni del Rubin Kazan ci gelò. E ci tirammo indietro. La guerra in Ucraina ha modificato la valutazione e con Khvicha alla Dinamo Batumi ci siamo rifatti avanti. Il rinnovo? Con il management di Kvara ci sono rapporti consolidati, avremo modo di parlare e di aggiornarci. C’è simpatia e stima tra noi e abbiamo quattro anni e mezzo ancora davanti a noi. Certo, nessuno è insensibile alle risposte ricevute dal campo, ma non ne farei un caso".
"Faccio chiarezza: c’è una clausola, valida solo per l’estero. È variabile, è crescente, è legata al fatturato dell’eventuale acquirente. E soprattutto ci si può accedere solo in una finestra fissata per il prossimo luglio e aperta per quindici giorni. Ma questa è teoria, perché in pratica noi siamo già proiettati alla ridiscussione di quei termini".
"Non nego le incomprensioni con De Laurentiis ma ditemi voi se dentro un rapporto decennale non possa esserci una fase critica. A lui forse non piacque qualche mio atteggiamento e, visto come andavano le cose allora, magari pensò anche di qualche scelta tecnica sbagliata. Io considero De Laurentiis un fuoriclasse, un manager fuori dal tempo, con una visione straordinaria del futuro. Lungimirante come pochi. Le frizioni sono sparite in fretta, abbiamo ricominciato a dialogare scegliendo questa nuova strada, e abbiamo creato un rapporto familiare".
"Lui partecipa, ovviamente, e in maniera attiva alla costruzione della squadra. Guarda, dà l’assenso oppure no, lascia che Simone Beccaccioli insieme a tutti gli altri dello staff osservino e studino. C’è una sintonia totale. Non si è mai da soli, in queste scelte. Il contratto in scadenza nel 2023? C’è una opzione per il rinnovo per un altro anno fissato a favore della società".