NAPOLI INTERVISTA CARECA - Antonio Careca con la maglia del Napoli ha vinto uno scudetto e una Coppa UEFA, e adesso guarda con gioia gli azzurri di Luciano Spalletti che stanno per riportare il tricolore all'ombra del Vesuvio. In una intervista al Corriere dello Sport, l'ex attaccante dei partenopei ha parlato di Osimhen e delle chance del Napoli di trionfare in campionato.
"Trentatré anni dall'ultimo scudetto? Per la città, per la sua gente, per quello che ti dà, è una ingiustizia. Ma il calcio ha le sue regole e vinci se sei più forte. Come questa squadra che sta stracciando il campionato e può fare strada in Champions. Non dico vincerla, perché in finale e anche negli scontri diretti si sa che può bastare un episodio. Ma essere protagonista e una candidata ci sta".
"Segna gol come quelli di Pelé, perché il gesto tecnico di domenica con la Roma appartiene alla scuola dei grandi campioni. Parlo solo della rete, della preparazione, petto, palleggio, staffilata sotto la traversa. Se mi piace? Tanto, anche perché ha margini di miglioramento impressionanti. Ma è veloce, vede la porta, si è messo a giocare per la squadra. Tecnicamente sta imparando e di fretta. Nel mio Napoli avrei visto lui prima punta, io un po’ defilato a destra, Diego a sinistra, ma anche Giordano e Carnevale".
"Ottavio è stato un grande, ma sul serio. Bisogna allenare qua per capire la passione e anche la pressione. Pensi: a Stoccarda, sul 3-1, mi tolse. Ma come, mi leva? Vincevamo, doveva dare equilibrio. Poi finì 3-3, andava bene lo stesso. Mi passò, ci facemmo gran risate. In Spalletti rivedo lui, che domenica ha sostituito Osi e Kvara. Ho detto: ma che ca... fa? Ha avuto ragione lui. Io spero che un giorno possa allenare la Nazionale. Due Mondiali senza l’Italia non sono Mondiali".
