L'addio al Napoli di Formisano: "Esperienza sfidante e appassionante, ma tutti vogliamo nuove sfide"

10 Luglio 2023
- di
Emanuele Catone
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Napoli
Tempo di lettura: 2 minuti

ADDIO NAPOLI FORMISANO - Non è stato solo Cristiano Giuntoli a dire addio al Napoli nell'area dirigenziale azzurra. Oltre al d.s., ha salutato anche Alessandro Formisano che dal 2006 è stato prima capo del marketing e poi head of operation del club. E in una intervista a Il Mattino, lo stesso Formisano ha spiegato i motivi della separazione parlando poi dei suoi anni all'ombra del Vesuvio.

Napoli, l'intervista di Formisano a Il Mattino

"Prima ancora che una squadra ed un’azienda, il Napoli è una entità metafisica che appartiene a tutti coloro che la amano e la sostengono con tutta la propria passione e ciò rappresenta il vero valore aggiunto. Lavorare in questo contesto è stato sfidante, appassionante, altamente formativo, sempre molto intenso".

Sulle scelte che lo hanno reso più fiero

"Quando ho iniziato a lavorare nel Napoli, dopo 12 anni di esperienza nel mondo delle aziende che producono beni di lusso. E sin dal primo giorno, mi sono dato l’obiettivo di trasferire i dogmi del lusso, focalizzando il lavoro su tre macro-aree in cui ho maggiormente lavorato: le operations, i ricavi e il marketing in senso stretto. Sul piano delle operations abbiamo raggiunto un livello di efficienza e sicurezza percepita all’interno dello stadio che è motivo di grande orgoglio: il Maradona è un posto dove le famiglie possono trascorrere ore in totale sicurezza. E sul piano dei ricavi abbiamo ottenuto un consenso in termini di percezione di valore e di reputazione da parte dei consumatori, che ha reso possibile portare avanti tantissime scelte, anche fuori dagli schemi abituali del calcio, e di cogliere talvolta risultati inaspettati".

Sui motivi dell'addio

"Ho alcune foto del 1958 che mostrano la fase finale di costruzione dell’impianto all’interno di un quartiere già allora altamente popolato. Questo probabilmente ha costituito e costituisce il vulnus maggiore dell’impianto e conseguentemente lavorare in questo contesto, per migliorarlo giorno dopo giorno, ha costituito una delle sfide più difficili ed è sempre stato estremamente complicato".

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