CIRO MURO LAZIO NAPOLI ESCLUSIVA - Domenica 28 gennaio Lazio e Napoli si sfidano all'Olimpico per proseguire la rincorsa alla zona Champions. In vista di questo importante big match, il doppio ex Ciro Muro ha parlato in esclusiva ai microfoni di MagicoNapoli.it. L'allenatore della Scafatese ha ricordato il ruolo di vice Maradona negli azzurri e la carriera da tecnico nelle giovanili del club partenopeo, passando poi all'analisi della sfida tra i biancocelesti e gli uomini di Walter Mazzarri.
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"Quando sono rientrato al Napoli dopo l'esperienza al Pisa - afferma Ciro Muro - abbiamo vinto campionato e Coppa Italia. Maradona aveva appena vinto i Mondiali con l'Argentina e la prima volta che l'ho incontrato era bello asciutto. Si vedeva che era di un altro pianeta, non so se ci sarà mai un altro come lui. Messi gli somiglia, ma Diego era Diego".
"Io ho fatto tutta la trafila nelle giovanili del Napoli, sono cresciuto in quel club. Ho conosciuto giocatori come Dirceu, Ruud Krol, Ramon Diaz, ma quando ho visto Diego - prosegue l'ex Napoli - ho pensato 'questo è proprio di un altro livello'. Per Maradona il calcio era divertimento, era bello perché ci teneva. Ti aiutava e soprattutto apprezzava i cosiddetti portatori d'acqua, che correvano per lui. Era molto intelligente come calciatore, ma anche come uomo. Ognuno di noi ha preso esempio da lui".
"Ho allenato per quattro anni durante l'era De Laurentiis, a partire dalla Beretti fino agli allievi. Con i giovanissimi siamo diventati vice campioni d'Italia, perdendo solo in finale contro l'Inter. Poi, ho scelto di andare via perché volevo allenare i più grandi. Speravo di allenare la Primavera del Napoli, ma all'epoca non c'è stata la possibilità e allora ho scelto un'altra strada".
"Negli anni in cui giocano al Napoli e alla Lazio ho aperto la scuola calcio Ciro Muro. Poi la mia carriera mi ha portato lontano e non riuscivo a seguire i ragazzi, perciò abbiamo tolto la scuola calcio e i ragazzi li abbiamo girati alla Mariano Keller. Il loro presidente è come un fratello per me e da là ha iniziato a costruire la squadra affermata che è adesso la Keller per la Campania".
"La Scafatese è una squadra importante, che merita più dell'eccellenza. Io sono arrivato a stagione in corso, esattamente un girone fa. La Sarnese è diversi punti avanti, ma il nostro obiettivo è arrivare ai Playoff e giocarcela per provare a salire di categoria".
"Il Napoli ha una bella rosa e al completo deve puntare alla qualificazione in Champions League. Il suo obiettivo è quello. Mazzarri adesso ha cambiato tutto e ha lasciato il 4-3-3. Credo che con tutte queste assenze giocherà sicuramente col 3-5-2 contro la Lazio, con Politano sotto punta a supporto di Raspadori falso nueve".
"Sugli esterni ha molte soluzioni, nelle ultime partite ha quasi sempre messo Mazzocchi e Mario Rui. Io però in un 3-5-2 metterei Di Lorenzo largo a destra e non braccetto in difesa. In quel ruolo metterei Ostigard".
"Sarri ha portato un calcio bellissimo a Napoli. Tutta la città si è innamorata di quel calcio a due tocchi, veloce. Mazzarri ha deciso di giocare come piace a lui, ha aggiunto un uomo in attacco togliendo un centrocampista. Lui ha sempre optato per il 3-5-2, ma adesso propone un 3-4-2-1. Per me con due soli uomini in mediana perdi tanto a livello offensivo se non hai il giusto lavoro dagli esterni".
"Con un centrocampo a tre porti più uomini là davanti e forse contro l'Inter è mancato questo al Napoli. Servono gli inserimenti. Mazzarri ha tutto il tempo per studiare la miglior formazione per affrontare la Lazio. Io gli auguro di non mettere tutti dietro e lasciare soli quei due là davanti, perché la Lazio col palleggio può farti male e allora diventa un suicidio".
"Io mi aspetto un Napoli che va a Roma e se la gioca. Scendere in campo per difendere non rientra tra le caratteristiche dei loro calciatori. Sono 4-5 anni che nel palleggio la fanno da padroni, è nel loro DNA attaccare e a difendere e basta vanno in difficoltà".
"Spero che sia una giornata di puro divertimento e che vinca il migliore!"
© RIPRODUZIONE RISERVATA - Pubblicato il 25/01/2024
Thomas Alvieri