Calzona: "A Napoli il buon calcio non bastava, serviva vincere"

20 Giugno 2024
- di
Thomas Alvieri
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Tempo di lettura: 2 minuti

CALZONA NAPOLI SLOVACCHIA - Direttamente da Euro 2024, il Ct della Slovacchia ed allenatore del Napoli, Francesco Calzona, ha commentato i suoi mesi trascorsi sulla panchina azzurra.

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Calzona: "L'obbligo di vincere ha messo in crisi il gruppo"

Queste le parole di Francesco Calzona al Corriere dello Sport: "Quando sono arrivato al Napoli erano già trascorsi sette mesi e mezzo di stagione, con i risultati che sappiamo. Ho detto e ripetuto di aver incontrato difficoltà e problemi che non mi aspettavo di trovare. Sai qual è stata la cosa che ha creato i danni peggiori?  L’obbligo di dover inseguire costantemente la vittoria, per via della classifica in gran parte compromessa. Questo ha messo in crisi il gruppo".

Sui problemi avuti al Napoli

"Ti porto l’esempio dell’1-1 di San Siro con l’Inter. Loro venivano da quindici successi di fila, giocammo una partita molto più che decorosa eppure quel pari fu vissuto dall’ambiente con una delusione sconcertante. Eravamo costretti a vincere e non avevamo una condizione mentale all’altezza del compito. In alcune occasioni abbiamo anche giocato un buon calcio, ma il buon calcio non bastava, servivano i tre punti".

Sul suo lavoro

"Non si dava più valore a nulla. E non è tutto. Il 95% delle cose che venivano scritte o raccontate in tv da giornalisti perbene e ben vestiti. La quasi totalità dei conflitti e dei disagi che venivano riportati da Castel Volturno però non si verificò. Barzellette".

Su De Laurentiis

"Con me il presidente ha tenuto un comportamento esemplare. Faceva domande, si informava, mai un’ingerenza però, prima di incontrare la squadra chiedeva il permesso. Subito dopo spiegava di cosa aveva parlato".

Su Kvaratskhelia

"Avevo pochissimo tempo a disposizione e urgenze di squadra e classifica, non mi sono potuto occupare dei problemi personali di questo o quel giocatore. Lo state vedendo anche in questi Europei, tanti giocatori di qualità hanno una partecipazione attiva e sistematica alla fase di non possesso. Kvara solo occasionalmente. E poi deve imparare a sparare meglio le sue cartucce nei trenta metri e a risultare più produttivo a centrocampo. Se riuscirà a correggere questi tre punti vincerà il Pallone d’oro, ne sono certo".

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