Caprile: "Voglio conquistarmi il mio spazio a Napoli. Non vedo l'ora di conoscere Conte"

23 Giugno 2024
- di
Guido Arbolino
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Tempo di lettura: 2 minuti

INTERVISTA ELIA CAPRILE - L'estremo difensore del Napoli, Elia Caprile, ha rilasciato un'intervista a Tuttosport. Queste le sue parole: "Non vedo l’ora di incominciare la stagione col Napoli. Arrivare in un top club è motivo di grande orgoglio per me. Vado lì per lavorare sodo con l’obiettivo di farmi trovare pronto e conquistarmi il mio spazio".

Su Folorunsho

"Sarà strano rivedere in azzurro Folorunsho. Abbiamo condiviso un’avventura bellissima a Bari. Ha fatto un grandissimo campionato a Verona e si è meritato la chiamata in nazionale".

Essere allenato da Bielsa?

"Un’esperienza incredibile. Per la prima volta andavo a vivere lontano da casa e in un paese straniero: in quei mesi scoppia la pandemia e mi trovo a vivere da solo per un anno e mezzo. Quando vedi Bielsa sai che stai incontrando l’allenatore per eccellenza come dice Guardiola. Ti forma in ogni cosa: è attento a qualunque dettaglio e controlla tutto, persino il peso. In campo volavamo e giocavamo a memoria, tanto da vincere la Championship e finire l’anno dopo noni in Premier".

Pronto per essere allenato da Conte?

"Sono impaziente di conoscerlo. Mi hanno raccontato che è molto esigente, ma su questo andiamo d’accordo. Io sono il primo critico di me stesso e mi impegno ogni giorno per fare sempre meglio".

Sull'incontro con Buffon

"Lì ho scoperto la grandezza del Gigi uomo. Avevamo vinto 4-0 e pensavo fosse di malumore, tanto che rimasi 40 minuti fuori dal loro spogliatoio per paura di non riuscire a vederlo. Invece Buffon mantenne la promessa di scambiarci le maglie. Restammo a lungo a chiacchierare: mi ha dato diversi consigli e fatto i complimenti. Adesso la sua maglia è incorniciata come una reliquia a casa mia".

La Serie A sfiorata col Bari?

"Che rammarico quel palo in finale di Folorunsho. Peccato perché eravamo un gruppo straordinario. Sono rimasto legatissimo a tanti miei compagni sia di Busto sia di Bari".

L'esperienza a Empoli?

"Iniziare con una papera contro il Verona è stata dura. L’errore può capitare a tutti, ma nel mio ruolo, quando succede, prendi gol. Due giorni dopo mi sono fatto male e ho dovuto aspettare 4 mesi per tornare in campo. È stata tosta, ma ho tenuto duro, riuscendo a riprendermi il posto. Da lì poi è andato tutto bene".

A Napoli è libera la 25?

"L’ho indossato a Empoli e ha un significato speciale per me. Io sono nato il 25 agosto e mio fratello Jacopo il 25 aprile. Non mi dispiacerebbe tenerlo. A Bari presi il 18 perché era la data di nascita di mio papà e della mia fidanzata Emily".

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