NAPOLI INTERVISTA HAMSIK - Marek Hamsik è stato uno dei simboli del Napoli dei 20 anni di presidenza di De Laurentiis, ma anche di tutta la storia del club partenopeo. Lo slovacco ha ricordato i suoi anni in azzurro in una intervista al Corriere dello Sport, parlando anche dell'attuale squadra allenata da Antonio Conte.
"Penso che De Laurentiis vada solo ringraziato per quello che ha costruendo ripartendo dal fallimento. Ha iniziato da zero e ha creato un club e una squadra vincenti, conquistando il terzo scudetto dopo Maradona. Dopo 33 anni. Merita solo applausi. Quando sono arrivato a Napoli ero un bambino, è vero. Sono felice che la società e la gente abbia creduto in meno al buio e che il mio nome sia finito accanto a quello del Napoli".
"Il Napoli ha avuto tanti campioni in questo periodo, ma se penso a uno che ispirava tutta la città e lo stadio, allora scelgo il Pocho. Lavezzi. È stato un onore giocare con lui, ci sentiamo spesso. Mi piace ricordare anche Zielinski, uno dei centrocampisti più forti del mondo".
"Una scelta forte della società, un allenatore di enorme esperienza e di successo. Sappiamo tutti chi è e come lavora: è il nome giusto dopo la situazione che si è creata la scorsa stagione. Bisogna ritrovare entusiasmo e grinta e con lui sarà più breve il percorso".
"Potrebbe essere il mio erede. È un centrocampista offensivo che come me ama inserirsi e fare gol. Vediamo, dipende dal modulo. Però è un nome forte, l'ha dimostrato con lo United e in Nazionale. Un valido cambio per Lobo e Anguissa".