Faouzi Ghoulam, ex calciatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Radio Marte. Di seguito le sue dichiarazioni.
"Ho tanti ricordi: difficile dirlo... Il momento migliore è stato quando sono andato via, perché mi sono reso conto dell'amore che avevano i napoletani nei miei confronti. E' stata una prova di ciò che sentivano, la testimonianza che ciò che provavo fosse ricambiato. Quando giochi lo riconosci, questo sentimento, ma solo quando te ne vai ti rendi conto che la gente non ti dimentica, che ti vuole davvero bene. L'affetto che hai provato per tutta la carriera verso quel popolo ti ritorna: è la cosa più bella che possa accadere, avere questa riconoscenza. Sappiamo che al mondo d'oggi la riconoscenza è rara, e lo è anche nel calcio. Avere dimostrazioni simili, specie a livello umano, è stata la cosa più bella della mia vita".
"Mi sento napoletano? Certo mi sento uno di voi. I napoletani mi apprezzano quando faccio l'opinionista a Sky? Io sono obiettivo; se il Napoli non gioca bene lo dico, e lo faccio anche perché rispetto i napoletani: non sono un popolo che non ne capisce di calcio; i tifosi azzurri sono i primi a riconoscere quando le cose non vanno. Tuttavia, il Napoli va protetto quando in tv sento dire che non faccia bene o deluda e invece non è vero
"Potevo andare dovevo volevo, ma ho preferito restare perché sentivo di avere ancora qualcosa da dare. Fui mandato allo sbaraglio per accelerare i tempi, quando ebbi il secondo infortunio? Lasciatemi dire una cosa: non fu colpa di nessuno. Tutti si comportarono in maniera eccezionale, per quanto riguarda il mio recupero. Io volevo tornare assolutamente, perché c'era uno Scudetto in gioco e desideravo dare il mio contributo. Per la prima volta nella mia vita, sarei potuto andare ovunque: Real Madrid, Barcellona, PSG, Manchester City, United... Tutti mi volevano, ma io pensavo solo al Napoli e a chiudere bene la mia storia lì. Volevo vincere lo Scudetto".
"A ben vedere il primo infortunio non rallentò molto l'interesse di altre squadre; mi chiedevano solo di prendermi il tempo di tornare al meglio, ma io sentivo il dovere di dare tutto me stesso per il Napoli. Sono tornato, stavo abbastanza bene, ma poi ho fatto un movimento stranissimo. Il campo era un po' 'grasso', sono scivolato malissimo e lì mi sono rotto la rotula. Non fu colpa di nessuno, lo ripeto. Il movimento fu strano, neanche oggi riuscirei a farlo. Stavo andando da una parte, poi mi è scivolata la gamba d'appoggio e mi è rimasto il ginocchio sotto. Se il crociato non fosse stato a posto, mi sarei rotto tutto, invece mi ruppi solo la rotula: vuol dire che il lavoro dei medici del Napoli sul ginocchio era stato perfetto. All'epoca, il club non amava comunicare tanto e si preoccuparono anche di rispettare il mio dolore, e per questo non se seppe molto. L'infortunio nasceva soltanto da un movimento strano in allenamento, arrivato quando stavo tornando benissimo ed ero fiducioso. Non ce l'ho mai avuta con nessuno; se qualcosa fosse stato sbagliato, sarei stato il primo a dirlo".
"C'è l'Inter e c'è il Milan che sta tornando... I nerazzurri sono pur sempre finalisti di Champions e per poco non hanno vinto lo scorso Scudetto. Faticano di più in campionato, ma la stagione sarà lunghissima ed oggi è difficile parlare di cosa accadrà in prospettiva. Ci sono stati tanti cambiamenti sulle panchine di Serie A... Anche la Juventus, a febbraio, potrà essere diversa. Vediamo tanti infortuni, specie nel Napoli, sicuramente un po' in difficoltà da questo punto di vista".
"Due bravi giocatori. Leo era un grandissimo quinto di centrocampo alla Roma, mentre oggi si ritrova a fare anche il terzino e gioca molto bene. Sa fare il suo persino a destra: può esprimersi su entrambe le fasce. Gutierrez è una sorpresa: personalmente non lo conoscevo, ed ambientarsi così velocemente non è da tutti. Rispondere presente quando ti gettano nella mischia a causa degli altri infortuni, credetemi, non è semplice. Mi è piaciuto. Il Napoli quest'anno avrà bisogno dell'apporto di tutti, anche per i vari acciacchi che stanno subendo i titolari".