ZIELINSKI, L’UOMO IN PIÙ DI CUI NON SI PUÓ PIÙ FARE A MENO - Possiamo senza alcun’ombra di dubbio affermare che il calciatore chiave in questo Napoli si chiami Piotr Zielinski. Con il suo ritorno in azzurro, dopo le settimane trascorse fuori per la positività riscontrata al Covid, la squadra di Gattuso ha ritrovato i propri equilibri tattici e tecnici. Il ruolo da trequartista gli si calza a pennello. Il calciatore infatti s’inserisce tra le linee, attacca la profondità, fa assist e, cosa più importante, garantisce copertura in difesa. Fino a qualche settimana fa, nel 4-2-3-1 del tecnico calabrese, era Mertens ad agire sulla trequarti con Victor Osimhen punta centrale. Il ruolo di Dries rappresentava però uno scoglio per il calciatore stesso e limitava il potenziale offensivo del Napoli. È risaputo infatti che il trequartista, o sottopunta come lo definisce Gattuso, non può essere statico. Al contrario deve giocare tra le linee, muoversi per prendere la palla ed essere il collante tra l’attacco e il centrocampo. Dries questo lo faceva poco e interpretava il ruolo a modo suo, essendo lui un attaccante puro.
Zielinski si muove tanto, non lascia punti di riferimento all’avversario e riesce a collegare magistralmente i reparti. Il Napoli con Piotr ha dunque trovato quello che fino a poco fa gli mancava per interpretare il 4-2-3-1. E allo stesso tempo, Dries è ritornato al suo ruolo che tanto lo ha reso famoso ai tempi di Sarri. Il quesito che sorge adesso è: con il ritorno di Osimhen prima punta chi sacrificherà Gattuso tra lui e il folletto belga? Domanda da un milione di euro. Ma la strada è tracciata e non si può tornare indietro. Ringhio ha trovato in Zielinski il suo equilibratore tattico e a meno di lui adesso questo Napoli non potrà dì certo più fare.