Serie A in bilico? Ceferin avverte: "Per chi non terminerà la stagione ci saranno delle conseguenze…"

16 Maggio 2020
- di
Arianna Botticelli
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Tempo di lettura: 2 minuti

UEFA CEFERIN SERIE A – Aleksander Ceferin, il Presidente dell’UEFA, alza il tiro delle sue dichiarazioni dopo le ultime incertezze riguardo al futuro della Serie A. Già nei giorni scorsi Ceferin aveva mostrato preoccupazione sulla mancanza di un processo decisionale certificato che avrebbe portato a stabilire con esattezza la ripresa della Serie A. E sopratutto la sua conclusione. Con un’intervista esclusiva al Corriere dello Sport, Ceferin ribadisce tali concetti ammonendo inoltre sulle possibili conseguenze in caso di mancata conclusioni dei singoli campionati. Ecco le parole del 52enne dirigente sloveno.

La prima pagina del Corriere dello Sport oggi in edicola

Ceferin sulla ripresa dei campionati

"Nessuno vuole il marchio di irresponsabile. Gli organizzatori delle competizioni nazionali si stanno dotando di protocolli di sicurezza molto seri e articolati che dovranno essere applicati con assoluto rigore. Il rischio zero non esiste a nessun livello e in nessun ambiente lavorativo. Ci stiamo tutti attrezzando per proteggerci. Ho molta stima dei calciatori della Serie A e dei dirigenti italiani e non credo ad alcun tentativo di boicottaggio. Penso che la maggioranza delle leghe riuscirà a portare a termine il campionato. Chi non lo farà, scelta sua, dovrà affrontare i preliminari, se vorrà partecipare alle prossime competizioni UEFA".

UEFA, Ceferin sulla Serie A

"L’Italia è uno dei grandi paesi calcistici europei e il suo campionato ha una valenza essenziale, è visto da molti sportivi anche al di fuori dei suoi confini. Assoluta priorità alla salute pubblica, ci mancherebbe. Ma come tutti gli altri settori anche noi abbiamo il dovere di ripartire rispettando gli impegni ci siamo assunti. Le competizioni nazionali e quelle europee sono fisiologicamente collegate e noi vogliamo in Europa club che abbiano vinto i campionati e le coppe nazionali, qualificandosi sulla base dei risultati. Quel che succede in caso di positività dei calciatori è il passaggio fondamentale per la continuità delle competizioni. Io non ho alcuna competenza in materia, ma vedo che in alcuni Paesi, come la Germania, le soluzioni adottate sono più mirate e funzionali al prosieguo dell’attività, non alla sua improvvisa interruzione".

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