ADDIO NAPOLI FORMISANO - Non è stato solo Cristiano Giuntoli a dire addio al Napoli nell'area dirigenziale azzurra. Oltre al d.s., ha salutato anche Alessandro Formisano che dal 2006 è stato prima capo del marketing e poi head of operation del club. E in una intervista a Il Mattino, lo stesso Formisano ha spiegato i motivi della separazione parlando poi dei suoi anni all'ombra del Vesuvio.
"Prima ancora che una squadra ed un’azienda, il Napoli è una entità metafisica che appartiene a tutti coloro che la amano e la sostengono con tutta la propria passione e ciò rappresenta il vero valore aggiunto. Lavorare in questo contesto è stato sfidante, appassionante, altamente formativo, sempre molto intenso".
"Quando ho iniziato a lavorare nel Napoli, dopo 12 anni di esperienza nel mondo delle aziende che producono beni di lusso. E sin dal primo giorno, mi sono dato l’obiettivo di trasferire i dogmi del lusso, focalizzando il lavoro su tre macro-aree in cui ho maggiormente lavorato: le operations, i ricavi e il marketing in senso stretto. Sul piano delle operations abbiamo raggiunto un livello di efficienza e sicurezza percepita all’interno dello stadio che è motivo di grande orgoglio: il Maradona è un posto dove le famiglie possono trascorrere ore in totale sicurezza. E sul piano dei ricavi abbiamo ottenuto un consenso in termini di percezione di valore e di reputazione da parte dei consumatori, che ha reso possibile portare avanti tantissime scelte, anche fuori dagli schemi abituali del calcio, e di cogliere talvolta risultati inaspettati".
"Ho alcune foto del 1958 che mostrano la fase finale di costruzione dell’impianto all’interno di un quartiere già allora altamente popolato. Questo probabilmente ha costituito e costituisce il vulnus maggiore dell’impianto e conseguentemente lavorare in questo contesto, per migliorarlo giorno dopo giorno, ha costituito una delle sfide più difficili ed è sempre stato estremamente complicato".