Allan, il triste rimpianto del mastino napoletano

30 Agosto 2020
- di
Redazione MagicoNapoli
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I ricordi di Allan
Tempo di lettura: 2 minuti

Allan si prepara a dare l’addio ufficiale al Napoli. Il centrocampista brasiliano è diretto all’Everton per circa 30 milioni di euro, bonus compresi. Arrivato a Napoli nel 2015 dall’Udinese entra subito nel cuore dei tifosi azzurri. Da lui parte la rifondazione del nuovo Napoli targato Maurizio Sarri. Allan si presenta subito come il mastino del centrocampo azzurro. 

Dotato di un'ottima fase di interdizione e forza fisica scavalca le gerarchie e diventa il perno del 4-3-3 sarriano grazie alla sua ottima progressione palla al piede e doti tecniche. L’equilibratore tattico recupera palla e da mezz’ala s’inserisce magistralmente negli spazi lasciati liberi dalla difesa avversaria. Sono nove le reti che colleziona in maglia azzurra. 

Allan è il collante tattico che unisce centrocampo e difesa

Allan, il temperamento di un condottiero mite

Di carattere mite, mai scontroso, di lui ricordiamo i sorrisi, tanti, ma anche i pianti. Restano impresse e indelebili le lacrime versate a margine della gara contro la Fiorentina, terminata 3-0 in favore dei viola, che decretano la fine dei giochi per il Napoli nella corsa scudetto contro la Juventus. Nessuno dimenticherà mai il pianto del condottiero.

Arriva Ancelotti. Allan entra a far parte dei titolarissimi del tecnico reggiano che non nega di impazzire per le sue qualità tecniche e di interdizione. 

Con Carletto, che a breve rincontrerà a Liverpool, Allan gioca una delle sue migliori partite contro il Psg al Parco dei Principi. Un marziano, incontrollabile la sua foga nel recupero palla che rende il temibile avversario Neymar innocuo dinnanzi alla caratura del mastino napoletano.

È proprio il club parigino che presenta un’offerta di 80 milioni di euro per lui, ma il Napoli clamorosamente rispedisce la proposta al mittente. Troppo importante per privarsene a gennaio. 

Allan, il tempo cambia le persone 

Qualcosa nell’ultimo anno però drasticamente cambia. Dopo i fatti del famoso 5 novembre, data che nessuno dimenticherà facilmente in casa azzurra, Allan diventa uno dei protagonisti dell’ammutinamento contro la dirigenza partenopea. Volano gesti e parole grosse che in una serata distruggono tutto. 

Passa il tempo, arriva Gattuso, ma Allan è sempre più scarico. Non corre, non lotta, non segna, non difende. Il mastino azzurro è solo un lontano e vecchio ricordo. Adesso è immobile a centrocampo senza più stimoli. Eclatante è quando, sostituito da Gattuso, non va a sedersi in panchina, ma corre negli spogliatoi. È stato li che ha detto ufficialmente addio agli azzurri.

Un rapporto interrotto da forti incomprensioni che non distruggeranno quanto di buono Napoli ha dato al calciatore e viceversa. Riconoscenza è il termine giusto da utilizzare per chiudere una storia d’amore che per 5 anni ha appassionato tutti. 

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