INTERVISTA ANCELOTTI - Carlo Ancelotti è uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio e in carriera si è seduto anche sulla panchina del Napoli. Il tecnico del Real Madrid ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport, dove ha parlato dell'evoluzione del calcio e non solo.
"Se sono cambiato? Certo che sono cambiato. Sono più elastico. Fino a poco tempo fa era difficilissimo che rivedessi sistema di gioco e strategia durante la partita. L’aumento delle informazioni, degli interscambi, dell’organizzazione degli avversari mi ha spinto a questo. Anche i giocatori si sono evoluti, sanno coprire più ruoli e zone del campo. Sono più duttili e se gli chiedi qualcosa di diverso sai già che non li metterai in difficoltà. Tempo fa lessi un’intervista a Viggo Mortensen: “La cosa migliore per un attore – disse – è essere flessibile, perché ogni regista è diverso e ogni ruolo è diverso”. Trovo che sia perfettamente adattabile a chi fa calcio. È finita l’epoca degli integralismi. Nei novanta io posso difendere a 3, passare al 4-4-2, al 4-5-1. L’avversario e l’andamento della partita non si possono trascurare".
"Che domanda mi fai? Contro Diego ho giocato, e anche per affetto dico Maradona".
"Il Brasile è la squadra più completa, ha qualità, freschezza, esperienza e l’esperienza in situazioni come questa conta tantissimo. Ma sono curioso di vedere l’Inghilterra con la Francia. Il limite degli inglesi resta la mentalità... In questo Mondiale non ci sono state novità, poche anche le sorprese".