Alla vigilia della sfida di Champions League tra Benfica e Napoli, José Mourinho presenta la partita in conferenza stampa affrontando temi tecnici, gestione della rosa e prospettive del girone. L’allenatore sottolinea come la conoscenza del Napoli possa essere un elemento utile, pur riconoscendo la qualità dell’avversario e il diverso modo di giocare mostrato nelle ultime settimane. Nelle sue risposte emergono valutazioni sull’organizzazione della squadra, sull’impatto degli errori individuali, sulla crescita dei giovani e sugli aspetti tattici che caratterizzano la formazione partenopea.
"Il fatto di conoscere bene il Napoli può aiutare ma questo non vuol dire che le loro qualità siano inferiori. È una squadra molto forte, ha vinto due scudetti in un brevissimo arco di tempo. In questo momento è una squadra che gioca in modo molto diverso rispetto all'inizio del campionato. Purtroppo per noi però è così, perché mi piace di più come giocano ora rispetto a prima".
"Contro lo Sporting abbiamo fatto una buona partita, siamo stati più forti contro un avversario che ha vinto due campionati di fila. Siamo stati penalizzati a inizio partita da un errore individuale di due dei nostri elementi, una cosa che ci è successa nelle ultime giornate. Con il Chelsea ottima partita, abbiamo perso con un autogol, così come in campionato. Abbiamo perso sempre a causa di errori individuali. Nell'organizzazione tattica la squadra è più forte".
"Non mi faccia ridere con i giocatori che mancano, perché non avere De Bruyne ma avere McTominay è lo stesso. Io ho delle assenze pesanti ma non voglio piangere. La panchina del Napoli è diversa, se vedete chi gioca dimenticate chi manca. Cambiando il sistema di gioco sono diventati una squadra migliore".
"Non guardo le partite del campionato italiano, mi concentro sul mio. Generalmente c'è una cultura tattica altissima, gli allenatori lavorano tutti molto bene sull'aspetto tattico, c'è una cultura importante sulle marcature individuali, una fisicità adattata a questo tipo di gioco".
"No, non penso al mercato. Penso a prendere il meglio dai giocatori che ho. Formazione? Non vi dirò chi gioca e chi no, so che dei 23 a disposizione in tanti debuttano con me, altri vengono dalle giovanili. Tutto quello che succederà in partita e l'influenza del mercato occupa zero del mio pensiero. Parto dal principio che non esiste il mercato, domani conterà solo il risultato. Un aspetto meramente sportivo e non economico. Finché la matematica mi dà speranza io ho speranza"
"Questo non si può dire, è una leggerezza. Non voglio parlarne, non mi sento bene a dire questo tipo di cose. Altrimenti dovrei dire che avrei iniziato il campionato ma non con questa squadra. C'era un allenatore prima di me che ha deciso, potrebbe anche stare meglio la squadra con lui. Questo non si può mai sapere".
"José Neto è convocato per domani. I giovani hanno bisogno di capire che se sbagliano nessuno li prende a martellate, nessuno li picchia. Questa è la prima cosa che devono capire. Già c'è la pressione del debutto, passando da una fascia di età a quella maggiore. Già questo basta. Se a questo aggiungiamo altra pressione è il peggio che possiamo fare. Però poi c'è sempre la vecchia storia del potenziale, qualcuno deve pur metterli in campo. Altrimenti il potenziale resta con un punto interrogativo. Devono giocare più degli altri. McTominay domani gioca contro di noi, qualcuno lo ha messo dentro al posto di un altro. E faremo lo stesso con José Neto".
"È impossibile pensare le sue squadre siano scarse, c'è una compattezza e una consapevolezza tattica di altissimo livello. Lui è molto esigente sul mercato, trova sempre il modo di costruire una rosa forte. Dal punto di vista della preparazione è uno dei più bravi".
"No, queste cose emozionanti sono pre partita e post partita. Niente più. Non è che io durante la partita mi metta a pensare a queste cose. Dobbiamo vincere questa partita contro un avversario fortissimo, sarà una partita difficilissima per noi. Faremo di tutto per trovare il risultato che vogliamo".
"Matematicamente è ancora possibile e fin quando la matematica non ci condannerà saremo lì a lottare. Andiamo con tutto, fino all'ultimo. Vincere domani ci metterebbe in una posizione buona, non vincere complicherebbe la vita. Ma ci sarebbero altri 6 punti da conquistare. Neres? Sta giocando bene, ma Politano è bravo e se gioca uno o l'altro non cambia niente. Questa è una squadra che vive di talenti individuali, cultura tattica importante, lavoro tattico forte. Per questo non è solo Neres, questo pensiero non fa per me".
"È forte nella transizione offensiva, difensiva, a tre, a quattro. Sa fare veramente tante cose il Napoli. La transizione offensiva non è solo Højlund, ma anche Spinazzola, Olivera, Di Lorenzo sulle fasce, McTominay e i suoi sprint. È una grande squadra come ho detto".