Dalla rivolta dei medici al vertice Gravina-Conte: la Serie A si gioca il futuro

13 Maggio 2020
- di
Arianna Botticelli
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Tempo di lettura: 1 minuto

SERIE A CORONAVIRUS – Non c’è pace per la Serie A. Ogni qualvolta si fa un piccolo passo in avanti – dall’ok agli allenamenti individuali a quelli collettivi dal 18 maggio, ndr – spuntano dei paletti e delle incongruenze che rendono tutto poco realizzabile. E comunque per nulla propedeutico ad una vera possibile ripresa del calcio giocato. Che poi è l’unico obiettivo dei club. I quotidiani, sportivi e non, riassumono oggi tutte le problematiche legate al mondo del calcio in Italia.

Il Messaggero spinge per un vertice urgente Governo-FIGC

Il quotidiano romano evidenzia come Il Premier Conte e il Presidente federale Gravina siano prossimi all’incontro decisivo per la ripartenza della Serie A. Il vertice assume i contorni del passo necessario per stabilire con certezza le sorti del massimo campionato di calcio. La FIGC chiede di fissare una data certa per il restart della competizione, e l’abolizione dell’obbligo di quarantena per tutta la squadra.

La Stampa, la rivolta dei medici: "Così non si parte, servono tutele"

Il giornale torinese pone l’accento sulla protesta dei medici di A, ai quali è stato effettivamente assegnato un peso da reggere fin troppo ingombrante. Nel Protocollo per gli allenamenti di squadra in vigore dal 18 maggio, si dispone infatti che se qualcosa dovesse andare male, la responsabilità civile e penale ricadrebbe sulle loro spalle. Le parole dello stesso Ministro Spadafora sull’assunzione di responsabilità da parte dei medici sociali dei club, alimentano i timori della categoria.

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