Dalle stelle alle stalle. Il Napoli spettacolare e irrefrenabile delle partite contro Genoa e Atalanta è diventato di colpo un ricordo. È bastato il catenaccio dell'Az Alkmaar per mettere a nudo tutti i limiti della formazione di Rino Gattuso. Un esempio per le altre squadre che si sono poi organizzare nel togliere profondità agli azzurri, abili nelle ripartenze. Poi una continua serie di problemi, fino alla gara vittoriosa contro il Rijeka.
Limiti che non sono, ovviamente, gravi. Ma che sono tali. In ogni reparto il tecnico si ritrova con qualche problema da affrontare. È vero che la squadra fa fatica a trovare il gol in questo momento, ma è pur vero che la manovra è talmente prevedibile che le avversarie hanno sempre il tempo di sistemarsi in difesa. Il primo tempo quasi sciagurato contro il Rijeka ne è stato la dimostrazione. E l'idea di mettere Demme e Lobotka in mediana non ha pagato. Né dal punto di vista difensivo né offensivo.
I due mediani, in realtà due registi, sono troppo lenti nelle transizioni negative e hanno un tempo di troppo nell'impostazione. Lobotka che si gira su se stesso con pallone, inutilmente, resta una di quelle cose che Rino Gattuso, amante della concretezza, dovrebbe tassativamente vietargli. Per questo il Napoli è finito dalle stelle alle stalle. Serve la scossa nel ritmo e nelle giocate, più che sotto porta. Davanti al portiere servirebbe solo maggiore freddezza, ma quello degli attaccanti è un capitolo a parte.
Il problema, adesso, sono Lobotka e Demme, arrivati a gennaio e che non hanno mai fatto vedere grandi cose. Demme se la cava, si impegna, ma fa fatica in una squadra che punta alla zona Champions. Fa ancora più fatica nel centrocampo a due. Lobotka, ormai, è un disastro. Non lo si può definire oggetto misterioso. Non sono un mistero la sua lentezza e i suoi inutili passaggi al compagno più vicino. Una situazione che Rino Gattuso deve risolvere al più presto. I gol partono da dietro, ma solo una manovra veloce ed efficace può far arrivare la squadra in porta con lucidità.