DE LAURENTIIS JUAN JESUS CONFERENZA RAZZISMO - Oggi, lunedì 27 maggio, alle ore 10:30, si è tenuto presso il centro congressi Jambo di Trentola Ducenta il convegno intitolato “L'Italia è un Paese razzista?”. Presenti anche Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, Juan Jesus e in collegamento video anche Kalidou Koulibaly, ex calciatore azzurro.
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Questo l'intervento fatto da Aurelio De Laurentiis: "In Italia esiste intolleranza verso il diverso. I politici ne sono responsabili. Questo non è il paese del fare. L'intolleranza nasce da insoddisfazioni personali. L'episodio che ha visto coinvolto Juan Jesus può essere determinato in funzione di frustrazioni personali. Ma bisognerebbe prevalere anche il concetto dell'accoglienza. Ad un certo punto la superiorità fa sì che uno debba anche accondiscendere all'accettazione di certi sgarbi subiti in nome della libertà e dell'assoluta trasparenza".
"Non si parla di esistenza di doppio stato? Se questa è la nostra natura snaturata, è difficile poi educare le persone. I bambini di razzismo non hanno nulla, sono in classi miste, giocano con tutti. Poi man mano che si cresce...il bullismo ad esempio è conseguenza di un razzismo all'interno comportamentale di frequentazione di altri simili anagraficamente parlando. Alla base c'è uno stato che non ha mai funzionato e non sta funzionando, un problema educazionale nelle famiglie che devono lavorare per portare un doppio stipendio a casa e non possono tutelare con la loro presenza la crescita dei loro pargoli, i quali risentono poi di quell'assenza. La scuola da sola non bastano e non è adeguata perché ha professori che non sono in grado di educare in modo moderno i nostri ragazzi e quindi i problemi sono molteplici. Criticare è facile, il problema è trovare cosa fare per non poter più criticare".
"Non è che non gliela dico, non gliela posso dire perché i prossimi dieci giorni saranno decisivi dopo aver fatto tutte le opportune, necessarie valutazioni. Non deve vincere il tifo ma l'equità del ragionamento".
Questo il pensiero di Juan Jesus sul caso Acerbi: "Io ho provato a essere superiore a fine partita. La mia carriera parla per sé, sono sempre stato corretto, a differenza sua con episodi che ci fanno pensare cose diverse. Ma poi lui mi voleva smentire nonostante io lo avessi tutelato e protetto. Passare per bugiardo mi è sembrato esagerato. Oggi metto un velo pietoso su questa situazione, devo andare avanti ed essere intelligente ed esempio per i miei figli e per gli altri. Se succedono di nuovo cose simili dobbiamo essere superiori".