Gattuso-mania, la grinta di Ringhio farà la differenza?

9 Settembre 2020
- di
Redazione MagicoNapoli
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gattuso vuole mentalità
Tempo di lettura: 2 minuti

GATTUSO-MANIA - Gattuso e il Napoli, un grosso grasso matrimonio napoletano. Non è il titolo di un film, ma è la frase che rispecchia la trama di una storia avvincente che comincia ad appassionare tutti i “cinofili del calcio”. Il tecnico calabrese non se l’aspettava di certo di esser chiamato quasi un anno fa per allenare il Napoli al posto del suo mentore Carlo Ancelotti. Una “relazione” nata così quasi per caso, una relazione combinata, ma che ogni giorno diventa sempre più salda. Inizialmente era il traghettatore, poi è diventato il capopopolo. Senza proclami, senza ondate di rivoluzione, senza sceneggiate in pubblico, ma solo con la fatica, il sudore e il lavoro a Napoli è esplosa la Gattuso-mania. Nel ritiro di Castel di Sangro, tra i più acclamati c’era proprio lui: Gennaro Gattuso. Quotidianamente, quando la squadra scendeva in campo, dalle tribune si levava un grido: “Ringhio, Ringhio”. Lui si girava, guardava, applaudiva e salutava, ma a testa bassa tornava a lavorare. Si perché Gattuso, che ha vinto tanto e ha dato tanto al Milan, sa che i tifosi vanno ripagati con le vittorie, con i trofei e con il bel gioco.

Ringhio non è un paroliere, non è uno che getta fumo negli occhi. In una stagione disastrosa come quella passata ha portato a casa un trofeo, la coppa Italia, che a Napoli mancava da 5 anni. Non ha vinto la Champions o lo scudetto, ma visto com’eran messe le cose lo scorso anno vincere non era poi così scontato. Anzi. Per una notte ha restituito ai tifosi, alla squadra, e anche al suo presidente, l’orgoglio e la dignità di essere “del Napoli”. Non che servisse un titolo in bacheca per evidenziarlo, ma dopo tutte le umiliazioni subite, tra ammutinamenti, esoneri, addii e sconfitte inaccettabili, l’autostima andava rialzata. 

Gattuso-mania, la cazzimma di Ringhio

Ringhio è un uomo del Sud. E gli uomini del sud hanno una caratteristica: sanno “arrangiarsi” ed adattarsi ad ogni evento e circostanza. Lui lo ha fatto e lo sta facendo. Non a caso sono al vaglio due moduli per il suo Napoli, il classico 4-3-3 e la variante del 4-2-3-1. “Dovremo farci trovare pronti per ogni evenienza” ha dichiarato lui a tal proposito.

Oltre ogni discussione tecnica, Gattuso sta, pian piano, dando a questa squadra la famosa “cazzimma” di cui tanto se ne è parlato in passato. La cazzimma non è pressappochismo, ma è una forma di furbizia opportunistica e scaltra che in campo bisogna avere prima ancora di ogni nozione tattica. Le partite si vincono prima con la testa, poi col cuore e infine coi piedi. La grinta di Ringhio farà la differenza? A questa domanda la risposta l’ha già in parte data il campo, giudice imparziale che alla fine tirerà le somme.

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