E alla terza volta lo castigò. Non è una profezia, è l’incredibile genesi del gol di Armando Izzo che stende il Napoli. Il Torino pareggia 1-1 al Maradona capitalizzando al massimo una gara accorta, determinata da episodi. E il pari va anche stretto alla formazione di Marco Giampaolo, rimontata ancora una volta.
La squadra di Gattuso è poca roba senza Mertens e Osimhen e con Lozano disponibile a mezzo servizio. Petagna non riesce ad essere efficace, Elmas lo accompagna male. Ma l’errore più grave lo fa l’allenatore azzurro che per ben tre volte non chiama la marcatura su Izzo. Due volte nel primo tempo e una nella ripresa quando Armando il napoletano trova la parabola del destino che punisce il Napoli.
Nell'intervallo, né Gattuso né un uomo del suo staff ha pensato di correggere quella situazione sulla quale il Napoli aveva rischiato due volte nei 45’ iniziali. La prima volta Izzo ha calciato al volo spedendo alto. Nella seconda ha mancato l’impatto con il pallone in tuffo, ma alla terza ha colpito con una parabola che ha ingannato Meret.
Nessuna correzione tattica, nessuna indicazione sulle marcature. O qualcuno lo ha dimenticato sistematicamente, oppure Gattuso non ha dato indicazioni. Ma in Serie A si curano i dettagli e se si vuole stare a certi livelli ogni mossa è fondamentale.
