Gioie e dolori del centrocampo del Napoli nato a tre e proseguito a due. La vicenda della mediana azzurra è una storia come tante nel mondo del calcio. Dalla ricerca ossessiva di un sesto elemento che completasse le due alternativa nel 4-3-3, all’esubero di due calciatori. Dal mercato al campo, con idee nate in un modo e sviluppatesi in un altro.
Così, a rischio, si ritrovano i registi Diego Demme e Stanislav Lobotka, con quest’ultimo sempre più un pesce fuor d’acqua in campo. Spesato, lento e senza verve. Se Demme con la sua corsa a passettini, più che a falcate, fa quel che può nel ruolo di mediano, lo slovacco è stato finora inguardabile.
Così, i giochi a centrocampo sono stati decisi ben presto. Con l’arrivo di Tiemoue Bakayoko - uno che nel ruolo di mediano ha tutto ciò che serve - la strada per il 4-2-3-1 è stata in discesa. Così, anche Fabian Ruiz si è sentito un po’ più protetto da Bakayoko e ha iniziato a muoversi in maniera libera nella porzione di campo tra le due aree.
E il resto? Piotr Zielinski va recuperato dopo lo stop per il Covid. Il polacco ha il passo giusto e può aiutare ad alzare il ritmo. Ma dove? In mediana non ha caratteristiche propriamente difensive, ma sull’esterno al posto di Insigne non sarebbe adeguato. Come sottopunta, alternativa a Mertens, invece non garantirebbe quella capacità realizzativa che ha il belga. O che può avere Petagna schierato alle spalle di Osimhen. Una bella gatta da pelare per Rino Gattuso.
Anche Eljif Elmas, pure lui rientrato dallo stop per Covid e già schierato, nel 4-2-3-1 è tutto da valutare. Il ruolo di ala sinistra non fa per lui e non ha la tecnica di Lorenzo Insigne per buttarsi nel traffico palla al piede.
Sono le gioie e i dolori di un centrocampo del Napoli ancora alla ricerca di un'identità. Gli uomini sulla carta ci sono, però metterli in campo nel contesto squadra si fa un po’ più fatica.