Hugo Maradona: “Nell’ultima telefonata con Diego mi ha detto che gli mancava il calcio”

9 Dicembre 2020
- di
Redazione MagicoNapoli
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“Ciao Hugo, stai dormendo?”. “Tu che dici, Diego? A quest’ora sto ballando?”. È stato questo l’incipit dell’ultima telefonata tra Diego Armando Maradona e Hugo. A rivelarlo è proprio quest’ultimo, fratello del Pibe De Oro residente a Napoli, alle pagine de Il Corriere della Sera. Quella telefonata, l’ultima, arrivò alle 3 del mattino, a causa del fuso orario tra Argentina e Italia, del 22 novembre.

“Ma sì, la sua solita voce divertita. Ha chiesto come stavo, se avevo bisogno di qualcosa. Mi ha tenuto sveglio per quasi mezz’ora a raccontargli le partite di calcio che non aveva potuto vedere. “Mi manca il calcio”, ha detto. Tempo qualche giorno, mi rimetto in forma e torno alla mia vita. Gli ho chiesto quando sarebbe tornato in Italia, e lui: vediamo, magari per Natale” racconta Hugo Maradona.

Il fratello del diez si è poi soffermato sullo stato d’animo di Diego, avvertito attraverso quella telefonata: “Assolutamente era sereno. Se Diego quella notte fosse stato sofferente avrebbe fatto di tutto per non farmene accorgere. Lui era così, non voleva dare fastidio. Siamo in sette tra fratelli e sorelle, ci chiamava tutti ma non parlava dei suoi problemi. Non lo ha mai fatto. Ecco perché dico, con grande dolore, che la verità sulle ultime settimane della sua vita, la conosce soltanto lui”.

Hugo ha inoltre espresso la propria opinione sulle indiscrezioni che girano attorno a una probabile morte non naturale del fratello: “Non ho un’idea, forse inconsciamente tendo a non farmela. Ma se non si fosse trattato di morte naturale sarebbe un dolore ancor più forte. Ho fiducia nella giustizia, se c’è un colpevole dovrà pagare. Mio fratello non lo meritava. Ha aiutato tutti, non ha mai chiesto nulla in cambio e in tanti hanno approfittato. Ha commesso errori sicuramente, senza però mai nascondersi. Ha pagato per questo un prezzo altissimo, mettendoci tutte le volte la faccia. Da solo”.

“Dalla famiglia incedere non è mai stato lasciato solo” - racconta - “Siamo molto uniti, nel nome dei valori che ci hanno trasmesso i nostri genitori. Diego era fatto così: decideva lui tempi e modi per stare con i suoi cari. Ci chiamava sempre però, e se stava male fingeva di stare bene. Sugli amici, i medici, i vari avvocati non esprimo giudizi. Diego ha portato con sé nell’altro mondo tanti segreti“.

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