Miguel Gutierrez, difensore del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Il Roma. Di seguito le sue dichiarazioni.
"Qual è stato il mio primo pensiero quando ho saputo che il Napoli era interessato a me? Sono stato felice. Sapevo di venire in nella squadra campione d'Italia. Ero sicurissimo di rappresentare una piazza importante. E poi mi stimolava giocare al fianco di grandi calciatori".
Per me il Napoli è unico al mondo. È una tappa differente della mia vita calcistica. Avevo molto voglia di sentire emozioni uniche. Qui si vive il calcio diversamente da altre parti".
"Dopo cinque mesi senza giocare è stato un periodo duro di allenamenti. Sapevo di dover essere pronto. E quando Conte mi ha chiamato io ho risposto presente e crede di aver dato delle ottime risposte".
"Tanto. Non è stato facile adattarmi perché venivo da concetti di lavoro diversi. Posso dire che in un mese mi sento molto migliorato. Mi sento più rapido di prima, più forte fisicamente. È un percorso di crescita importante".
"Qui noti che i tifosi vivono per la squadra. Lo percepisci già dal bus quando stai arrivando al campo. Oltre ad essere una motivazione ti dà forza questa presenza. Ho sentito il calore della piazza da subito".
"È stato molto bello ma appena ho messo piede sul terreno di gioco mi sono concentrato sul calciatore che dovevo marcare".
"È un grandissimo giocatore che si è calato serenamente nella parte. Lavora più degli altri, facendo tutto quello che gli chiede il mister. L'atteggiamento è perfetto".
"Con Olivera per questioni di lingua e perché mi è stato vicino dal primo giorno. Comunque, parlo con tutti perché conosco l'inglese. L’italiano lo capisco bene perché è simile alla mia lingua ma faccio ancora fatica a parlarlo".
"Qui è tutto molto fisico con giocatori più forti, più diretti anche nelle giocate. C'è meno tattica che vivevo nel Girona dove si lavorava nel tenere di più il pallone".
"Sono un laterale sinistro. Come si dice in Italia: un terzino. Posso giocare anche in altre posizioni se l’allenatore me lo chiede. Sono molto dinamico con il pallone, molto tecnico e mi adatto bene alla situazione di gioco. Sono convinto che con Conte migliorerà tanto dal punto di vista difensivo".
"Quello del capitano è un lavoro che conosco benissimo perché al Girona l'ho fatto. So scambiarmi con gli esterni, accentrarmi. Qui i movimenti sono leggermente diversi".
"Assolutamente no (sorride). Sono due città diverse. Qui c'è il mare e non solo. È molto intensa, vive il football all'estremo e a me piace".