Manu Koné, centrocampista della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine del match contro il Napoli. Di seguito le sue dichiarazioni.
"Pellegrini e Soulé sono giocatori forti, quindi dobbiamo giocare con i nostri giocatori forti. Noi, i nostri centrocampisti, l'obiettivo con Bryan (Cristante n.d.r.) è quello di alimentare gli attaccanti. Oggi è stato un po' più complicato. Sapevamo che il Napoli è una squadra molto forte difensivamente, ma abbiamo cercato di fare del nostro meglio. Oggi non è andata bene. Non ha funzionato come al solito, ma penso che abbiamo dato tutto, e lavoreremo ancora più duramente per fare meglio".
"La mia opinione è che c'è stato un contatto. Mi ha toccato. In giochi così importanti bisogna ricordare la decisione. Sono partite importanti, di alto livello. Bisogna guardare l'azione, ma mi ha toccato. Se la decisione dipende dall'arbitro, non si può prendere una decisione direttamente. Bisogna guardare l'azione e poi prendere la decisione. L'arbitro ha fatto la sua scelta e ha detto che non c'era problema, ma per me c'è stato un contatto. Bisogna guardare e verificare. È opportuno rivedere l'azione".
"La partita è stata 50-50, il Napoli è stato bravo a fare il gol. Noi nella ripresa abbiamo avuto il pallino del gioco, ma senza far male. Dobbiamo rialzarci e lavorare con fiducia: la stagione è ancora lunga".
"C'è un contato, mi tocca ma l'arbitro ha deciso che non era fallo. Per me, doveva andarlo a rivedere".
"Ho dato il massimo che potevo, ho giocato con una caviglia non in perfette condizioni ma non voglio scuse. Sono consapevole di non aver fatto una grande partita: il dolore non è mai un problema".