INTERVISTA LORENZO INSIGNE - L'ex capitano del Napoli, Lorenzo Insigne, oggi al Toronto, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport. Queste le sue parole.
"Per me è sempre stata una sfida importante, per la rivalità che c’è significa tanto. Sarà sicuramente una bella sfida tra due squadre nuove e con due allenatori diversi: un bello spot per il calcio italiano. Non so se riuscirò a vederla, giocherò in trasferta, ma ci proverò".
"Il presidente sicuramente non avrà un carattere facile, ma va sempre ringraziato, ha fatto tanto per portare il Napoli in alto. Al di là di quest’anno, da quando c’è lui siamo sempre sempre stati in Europa e gli va dato merito. E poi abbiamo vinto lo scudetto. Sono sempre stato e sarò sempre il primo tifoso del Napoli, anche a distanza. Come ho sempre detto, non nego che mi sarebbe piaciuto vincere lo scudetto, ma il calcio purtroppo è così. L’avremmo meritato anche noi, ma sono strafelice che il Napoli l’abbia vinto".
"Non pensavo che il presidente potesse fare una magia del genere. Sicuramente ha influito la passione, l’amore che la gente di Napoli trasmette. Penso che lui abbia visto, quando si è vinto lo scudetto. Disse "quando tornerò saranno problemi per gli altri". E io come napoletano sono contento che sia sulla nostra panchina, spero ci aiuterà a fare un grande campionato. In ritiro si lavora tanto. Ho visto alcuni video dei giocatori del Napoli e ho pensato: "Poverini". In Nazionale, dopo le riunioni che facevamo prima di un allenamento, avremmo potuto disputare una finale contro due squadre messe insieme e l’avremmo vinta".
"Io e le mia famiglia stiamo benissimo, al di là dell’inglese, che non parlo. Purtroppo non ho studiato da piccolo e questo ha inciso tanto, ma mi faccio capire a modo mio. Il clima invernale per fortuna lo becco poco, torno a Napoli a gennaio e poi in pre-season in posti caldi. Il campionato non è al livello di quelli europei, stanno provando a farlo crescere, ma al di là di tutto si sta molto bene".
"Sì, ci ho sempre pensato. Quando vedo le partite di Champions, di campionato, sento qualcosa dentro, penso che posso ancora dare tanto, la fiamma è ancora accesa però ora sono concentrato qui: tra una settimana abbiamo la finale di Coppa canadese e poi vogliamo entrare nei playoff di Mls. Al d là di tutto, facciamo un lavoro in cui non si sa mai cosa può succedere: l’esempio è De Rossi, dalla sera alla mattina non era più allenatore della Roma. L’idea di tornare comunque ogni tanto ancora mi viene".