INTERVISTA VICE CONTE - Lo storico vice di Antonio Conte, Cristian Stellini, ha rilasciato delle dichiarazioni riportate dal giornalista Nicolò Schira sul suo profilo X. Queste le sue parole: "La voglia di tornare in panchina di Antonio è tanta. Si è aggiornato e ha fatto un grande lavoro durante l’inverno per migliorarsi e farsi trovare pronto. Magari nella prossima avventura ci saranno novità tattiche: il mister ha lavorato tanto su questo. Porterà più modernità e imprevedibilità al suo gioco".
"Antonio è un allenatore molto esigente, ma è come gli altri e non diverso nell’interfacciarsi col suo club. Vuole un Super Budget per il mercato? È una falsità! Ha sempre richiesto progetti ambiziosi, non giocatori costosi. L’unico che ha chiesto fortemente negli anni è stato Lukaku che poi è stato venduto al doppio di quanto era stato pagato".
"A Conte vengono messe tante etichette dall’esterno che fanno ridere. Antonio è come tutti gli altri tecnici: sceglie progetti ambiziosi ma ha sempre preso squadre che venivano da momenti negativi. Non è vero che Leao non fu preso all’Inter per colpa di Conte. Ridicolo tirare fuori la questione a distanza di tanti anni. Era in alternativa a Lukaku che era più pronto in quel momento. Nessuno ha mai scartato Leao da parte nostra…".
"Non è vero che vuole solo squadre per vincere. È ambizioso e vuole sempre ottenere il massimo e per questo spinge sempre tutti a dare il 110%. Addii turbolenti? Forse a volte prematuri, ma si guarda il dito e non la luna. Ricordatevi i club che ha preso e da dove venivano e cosa ha lasciato come patrimonio, ovvero club con giocatori più forti e maturati…".
"Vidal, Kolarov e Sanchez presi da Conte all’#Inter? Erano a parametro zero ed erano gli unici prendibili in quel momento per coprire dei vuoi all’interno della squadra…".
"Leao piace a tutti. I grandi giocatori è normale che piacciono. Dicono che non andrebbe d’accordo con Antonio? La storia di Conte fa propendere invece verso il fatto che con uno come lui potrebbe fare ulteriore step di crescita".
"Milan e Napoli? Nessuna preclusione verso alcun progetto. Come fai a non associare una grande squadra a un grande allenatore. Il Milan è una squadra forte: ha un gap da colmare con l’Inter. Pioli ha fatto un ottimo lavoro. La storia di Conte dice che prende squadre arrivate dietro e col suo lavoro colma il gap…".
"Un altro luogo comune su Antonio è che non voglia giovani, ma solo giocatori affermati. Conte i giovani li ha sempre lanciati. Lo fece con Ranocchia che aveva 16 anni ad Arezzo, lasciando fuori il capitano Mirko Conte. A Bari lancia Caputo che veniva da Eccellenza. All’#Inter l’ha fatto con Bastoni che veniva da Parma dove giocava e non giocava. Non c’è un giocatore al mondo che possa non essersi sentito cresciuto e seguirò da Antonio…".