KOULIBALY E I FANTASMI DEL PASSATO - I fantasmi del passato talvolta ritornano. Possiamo dirla tutta: la prestazione di ieri sera del Napoli contro il Rijeka è stata a tratti imbarazzante. Di buono c’è stata la sola vittoria contro una squadra palesemente di basso livello. Lo stesso Gattuso nell’intervallo ha alzato la voce nello spogliatoio; non tanto per il risultato, piuttosto per l’approccio alla gara e lo scabroso modo di giocare dei primi 45 minuti. L’unica nota positiva, in una serata malinconica, è stata la prestazione di Alex Meret, che più volte ha salvato il risultato. Chi continua a deludere è invece Kalidou Koulibaly. Il difensore senegalese appare ormai lontano dai fasti di un tempo. Il calciatore ammirato ai tempi di Sarri e al primo anno di Ancelotti è attualmente soltanto un vecchio ricordo. È distratto, disattento nelle uscite e sbadato. Tatticamente, alcune volte, sembra che non sappia cosa deve fare. Si propone in attacco, ma lascia liberi gli spazi dietro e tra le linee. La nota più dolente resta tuttavia il fatto che il perno della difesa del Napoli alterna prestazioni positive, come contro Sassuolo e Real Sociedad, a prestazioni mediocri come quella di ieri sera.
Il problema è di natura psicologica. Diceva Arrigo Sacchi: “Il calcio non si gioca coi piedi, ma con la testa. Non vanno allenati i piedi, ma la testa dei calciatori”. In questo momento Koulibaly dimostra in più occasioni di non possedere quella leggerezza mentale che il più delle volte fa la differenza in un calciatore . Non crediamo che le sirene inglesi abbiano influito su di lui perché si è sempre dimostrato in tutti quest’anni un professionista serio e responsabile. Ma andato via Albiol, leader della difesa, forse il peso delle responsabilità si è fatto sentire e talvolta la pressione è tanta e prende il sopravvento sul talento che fuori discussione gli appartiene. Gattuso dovrà lavorare non tanto sui meccanismi tattici, quanto più sulla testa del calciatore. Koulibaly è troppo importante per questo Napoli e se si vorrà andare lontano bisognerà partire proprio da lui.