Massimo Oddo e il calcio che piace ai... figli di Zeman

11 Settembre 2020
- di
Redazione MagicoNapoli
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massimo oddo e il calcio
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Massimo Oddo e il calcio. Ora allenatore, prima calciatore ad altissimi livelli. Ha giocato 36 partite con la maglia del Napoli in serie B. Un pilastro. Massimo Oddo, nella stagione 1999/2000, si ritrovò all’ombra del Vesuvio grazie al prestito del Milan. Era il Napoli che si riprendeva la serie A dopo due anni di tentativi andati a vuoto. Oddo fu, insieme a Lucenti e Stellone, il calciatore che collezionò il maggior numero di presenze. Non era ancora il campione che alzò al cielo la Coppa del Mondo nel 2006 con la Nazionale di Marcello Lippi, ma un uomo che sapeva come difendere e quando andare in scorribanda sulla fascia.

Massimo Oddo e il calcio che già compie dei giri

Giovanissimo allenatore, figlio di Francesco anche lui allenatore, Massimo Oddo prova la carriera di mister con fortune alterne. Oggi sarà di scena al San Paolo con il suo Pescara. In Abruzzo Oddo è ritornato dopo che i biancazzurri gli avevano affidato la prima panchina della sua vita. Ricomincia dalla serie B, con grandi ambizioni. Ha guidato anche l’Udinese in serie A. Ironia della sorte, al debutto in panchina con una squadra di massima serie, è stato battuto proprio dal Napoli. Con i friulani 5 vittorie di fila, poi il record di 11 sconfitte di seguito.

Massimo Oddo e il calcio coraggioso

Massimo Oddo e il calcio coraggioso ed offensivo che punta ad affermare. E' uno dei pochi allenatori italiani che sta cercando di portare avanti una nuova idea di calcio. A Perugia ci è riuscito solo in parte. A Pescara riparte per restituire al calcio italiano un’idea che non sia stereotipata. Massimo Oddo potrebbe partire dal 3-5-2, ma poco importa. Le sue squadre, nella fase offensiva, sviluppano sempre un calcio con 4 attaccanti. Esterni altissimi, due centrali. Il rischio di prenderle in contropiede è elevato, ma lo è anche il rischio di divertirsi da matti.   

Napoli-Pescara: un'occasione per divertirsi

Quella di oggi allo stadio San Paolo sarà solo un’amichevole e forse l’occasione per il Pescara di avere qualche prestito dal Napoli. Il risultato non conta, ma conterà il gioco. Sarà un test importante, dopo il triangolare con Castel di Sangro e L’Aquila e l’amichevole con il Teramo. Quelli che impomatate cronache del passato avrebbe definito test poco probanti. Il Pescara, invece, avversario probante lo è, a due giorni di distanza lo è anche il test con lo Sporting Lisbona. Poi ci sarà il Parma. Una gara vera, da 3 punti, per il debutto in serie A. Ma contro Oddo, Gattuso suo compagno di squadra del Mondiale tedesco, non potrà starsene tranquillamente seduto in panchina, cosa che già non fa mai. Sarà una bella partita, tra un’idea prudente e un’altra spregiudicata. Peccato non potersela godere dagli spalti dello stadio San Paolo.

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