Di Lorenzo: "Campionato stradominato, ma abbiamo ancora fame. Scudetto o Champions? Entrambi..."

1 Agosto 2023
- di
Emanuele Catone
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Di Lorenzo
Tempo di lettura: 2 minuti

NAPOLI INTERVISTA DI LORENZO - Giovanni Di Lorenzo resterà per sempre nella storia per esser stato il capitano del terzo scudetto del Napoli. Il numero 22 azzurro, però, non vuole fermarsi e in una intervista al Corriere dello Sport ha dato la carica in vista della nuova stagione puntando alla riconferma in campionato e alla Champions League.

Napoli, l'intervista di Di Lorenzo al Corriere dello Sport

"Un campionato stradominato vuol dire che lo hai meritato. E non penso possa dirsi che siamo stati fortunati: siamo stati i più bravi. Un processo di crescita - tecnico, tattico e mentale - che è stato sublimato in nove mesi. Il salto di qualità è stato nella manifestazione di una maturità nuova, la consapevolezza di avere lo spessore per crederci. Non ci siamo mai accontentati. Non ci siamo mai sentiti sazi. Non abbiamo mai mollato. Quando ho capito che avremmo vinto? Dopo il 2-1 con la Roma al Maradona, vinta in prossimità del 90’. Potevamo accontentarci, fare di calcolo, invece abbiamo voluto quei tre punti e ci siamo ritrovati con l’Inter a tredici. Non erano tantissimi, non erano pochissimi, anche se eravamo alla fine di gennaio. Ma quella sera ci siamo impadroniti del nostro destino, abbiamo scavato un fosso dalla seconda e soprattutto abbiamo lanciato un messaggio pure a noi stessi. Non è un caso se poi il distacco si è ingigantito".

Sulla riconferma in Italia

"Ovviamente tutto si azzera, ma sappiamo che chi ha lo scudetto al petto viene considerato la squadra favorita. E forse è giusto così. Il mercato è aperto, le altre si rinforzeranno, i giochini dei pronostici non mi appassionano e non li faccio, ma noi siamo quelli di due mesi fa: abbiamo fame, sapremo resettare ciò ch’è stato e calarci nella nuova dimensione. Abbiamo festeggiato il giusto e però adesso si ricomincia".

Sulla preferenza tra scudetto o Champions

"E perché non tutti e due? La nostra garanzia è la mentalità, un patrimonio che ci portiamo appresso e che ingigantisce la qualità del gruppo. E allora, confermo: tutti e due. Ce le andremo a giocare, poi si vedrà. E poi, gli effetti di questo trionfo sono qua: Dimaro e Castel di Sangro prese d’assedio; l’allegria dei nostri tifosi che ci coprono del loro amore. Una cosa posso garantirla: di vincere nessuno si è mai stancato, men che meno noi".

Sulla fascia di capitano

"La fascia che è appartenuta a Diego è sul mio braccio. Rappresento compagni semplicemente favolosi e ne sono fiero: di più non potrei chiedere. L'investitura da Spalletti? Con il mister ho un rapporto di straordinaria umanità. Mi chiama, mi parla e mi dice che l’ha già fatto con il nucleo storico della squadra. Ci incontriamo, ribadisce il concetto e poi osserva e ascolta: furono tutti d’accordo, una condivisione di massa. E qui ci sono calciatori che sono arrivati ben prima di me. Ho scoperto la profondità dell’orgoglio".

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