Osimhen su Spalletti: "È un genio del calcio. Sull'Arabia dico che..."

26 Ottobre 2023
- di
Luca Cioffi
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Osimhen
Tempo di lettura: 5 minuti

INTERVISTA OSIMHEN SPALLETTI - Victor Osimhen è attualmente ai box a causa di un infortunio. Il bomber nigeriano tornerà a pieno regime solamente dopo la sosta per le Nazionali di novembre, indicativamente, il prossimo 25 novembre, data della sfida tra il Napoli e l'Atalanta al Gewiss Stadium. Nel frattempo, però, l'ex Lille ha rilasciato delle brevi dichiarazioni in cui incensa il lavoro di Luciano Spalletti, ex tecnico dei partenopei.

Osimhen: "Spalletti mi ha trasformato come giocatore"

Victor Osimhen è intervenuto in diretta su Twitch a Tv Play e ha esaltato le doti di Luciano Spalletti: "Non lo dico perché mi ha trasformato come attaccante, ma è un genio. È un allenatore che chiede tantissimo, ma sa esaltare il talento dei suoi giocatori. Sicuramente saprà mettere l'Italia sulla strada giusta per vincere. La Nazionale italiana ha tanti calciatori da mettere a disposizione per lui".

Sul Pallone d'Oro

"Onestamente, se un giorno riuscirò ad essere vicino a vincerlo sarà clamoroso, per me è già un sogno giocare a questi livelli. Sarà un obiettivo, ma non un ossessione. Se sarò capace ad essere competitivo ad un certo livello, sarà fantastico. Per me i due che meritano di vincere sono Messi e Haaland. Uno ha vinto la Coppa del Mondo, l'altro il Triplete. Non voglio dire la mia opinione a riguardo, ma entrambi lo meritano di vincere".

Sullo stadio Maradona

"Prima di trasferirmi al Napoli, parlai con Koulibaly della città, della gente, dello stadio. Quando ho segnato il primo gol al Maradona contro l'Atalanta, non c'erano tantissimi tifosi allo stadio a causa del Covid, ma tutti aspettavano che segnassi. Quando segno sento sempre le stesse emozioni, è qualcosa di speciale, sia quando gioco con grandi squadre che con quelle minori".

Sul talento nigeriano Emmanuel Orban

"Ho visto le clip di questo Emmanuel Orban, è straordinario. Ha un futuro roseo davanti a sé e raggiungerà i suoi obiettivi. Ho parlato con lui, è un ragazzo eccezionale, farà grandi cose".

Sulla sua carriera

"Ero molto giovane quando ho iniziato a giocare. Da piccolo mi ruppi una spalla facendo una rovesciata. Sentivo tanto dolore. In famiglia, in quella situazione, nessuno mi incoraggiava a diventare un professionista. Quindi quando ero davvero molto molto piccolo smisi di giocare a calcio e iniziai a lavorare per guadagnare soldi. Ho perso mia madre molto presto e aiutavo mio padre e la mia famiglia. Ma mi aiutò una persona che credeva in me. Lui mi chiese perché avevo smesso di giocare così giovane, ma la situazione familiare a quel tempo era davvero pessima. Provai a spiegargli che non avevo delle scarpe per allenarmi, sarebbe stato difficile per me. Questa persona mi promise delle nuove scarpe per giocare. Facevo tre ore ogni giorno per andare ad allenarmi. Questa persone mi aiutava anche a mangiare perché io lavoravo per una chiesa e dormivo anche lì dentro. A 17 anni feci un provino, ma c'erano tantissimi ragazzi che provavano a fare questo provino. In 15-20 minuti del provino segnai 2 gol e registrai un assist e mi presero. Lì è cambiata veramente la mia vita. E questo mi ha fatto diventare il tipo di calciatore che sono oggi".

Sullo steward licenziato dopo un selfie

"Ricordo quando all'Olimpico ho fatto quella foto con lo steward. Una donna, la boss, gli fece togliere la pettorina gialla e lui perse il lavoro. Chiesi ad un amico di rintracciare il ragazzo per dargli i soldi indietro, ma lui rifiutò. Voleva solo la foto con me. Mi ha anche dedicato una canzone, è molto carina".

Il gol più bello in carriera

"Quello contro la Roma all'Olimpico. La difficoltà di quella rete la gente non può capirla. Sul gol alla partita di ritorno, il cross fatto da Kvaratskhelia fu provato in settimana, poi quando il difensore è saltato a vuoto io l'ho stoppata e calciato al volo".

Cristiano Ronaldo o Messi?

"Sono fan di entrambi. Chi mi conosce da bambino lo sa. Ho fatto una foto con Messi quando ho giocato contro di lui. Per me è difficile rispondere, non ho una preferenza. Quello che hanno fatto loro per il calcio è qualcosa di clamoroso".

Sul campionato saudita e il paragona con la MLS

"Il livello del campionato è buono. Alcuni grandi calciatori sono andati in Arabia e sono attrazione per altri tanti talentuoso giocatori. Per me è un buon campionato, ma alle stesse condizioni andrei negli Stati Uniti".

Sulla maschera

"Non so se la indosserò per sempre, ma penso per molto tempo. Ho una placca sul volto. Ormai fa parte di me, sono riconosciuto perché indosso la maschera. Quindi credo che la indosserò per molto".

Su Chukwueze

"Chukwueze è un grande talento per la sua età. Anche io ho fatto fatica i primi due mesi in Italia. La Serie A è un campionato molto competitivo. Veniva da un campionato diverso, posso scommettere la mia vita sul suo talento. Deve credere nel suo talento e verrà fuori".

Su Immobile

"Mi piace il modo di giocare di Immobile, lo rispetto tanto, ha l'istinto da bomber. Ho avuto l'opportunità di dirgli anche di persona quanto sia forte. Non mi chiedete paragoni: lui è una leggenda, io spero di avvicinarlo".

Sui videogiochi

"Non mi piacciono molto i videogiochi. Ho provato Call of Duty la scorsa settimana, la prima volta nella mia vita".

Sul suo attaccante preferito

"Mi ha ispirato Drogba. Ho avuto una persona vicino a me che mi diceva che il mio gioco assomigliava al suo, ho iniziato a vedere i suoi video. Poi l'ho conosciuto anche di persona".

Sul calciatore africano più forte di sempre

"Ci sono tanti: Diouf, Kanu, Drogba, Eto'o, anche Jay Jay Okocha".

Sulla pressione

"Il primo a mettere pressioni su me stesso sono io. Perciò chiedo agli di fare tanto. Non ho paura della pressione".

Su Leao e Lautaro

"Leao è un ragazzo incredibile per me. È un grande talento. Pochi sono come lui. È bello per il campionato avere giocatori di questo livello perché danno una spinta alla Lega. Lo rispetto tanto. Ho ricevuto un messaggio da lui quando sono arrivato a Napoli. Mi piace molto il suo stile. Lautaro mi piace molto, ora è il leader dell'Inter. Lo vedo un giocatore che ha sulle sue spalle la squadra".

Su Kvaratkshelia

"Mi piace molto, abbiamo lo stesso atteggiamento nel calcio, è un grande talento e io lo chiamo "Mago". L'affiatamento con lui è ottimo, abbiamo un ottimo rapporto e per me è un grande uomo e giocatore".

Sul difensore più tosto affrontato

"Il difensore più tosto che ho affrontato è stato Romero che ora è un Premier League, la prima volta che ci ho giocato contro pensavo che molti difensori non fossero veloci, ma lui è veloce e forte, ho fatto uno scatto e lui era già dietro a ma, dove andavo lui mi marcava. È molto forte e mi ha dato filo da torcere, anche Smalling nel 2020 mi ha dato problemi".

Sul portiere più forte

"Mike Maignan, è grosso e ha grandi riflessi, è incredibile. Anche quando eravamo compagni era difficile fargli gol in allenamento ed è anche molto bravo con i piedi".

Sulla Nigeria

"Abbiamo ancora tanta strada da fare, abbiamo la qualità ma nel calcio africano non puoi sottovalutare nessuno, siamo pronti per la Coppa d'Africa e abbiamo un ottimo allenatore. Possiamo andare lontano in questa competizione".

Osimhen meglio di Balotelli

"No".

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