Raspadori: "Ho voluto fortemente il Napoli, scelta ambiziosa e pensata. Scudetto? È presto, ma..."

4 Ottobre 2022
- Di
Emanuele Catone
Giacomo Raspadori
Tempo di lettura: 2 minuti

INTERVISTA RASPADORI NAPOLI - In pochissimo tempo, Giacomo Raspadori è diventato uno dei beniamini del nuovo Napoli di Luciano Spalletti. Due gol in questo inizio di stagione, uno in campionato e uno in Champions League, ma anche tanto lavoro per la squadra. E in una intervista al Corriere della Sera, l'attaccante della Nazionale ha parlato della sua scelta di vestire l'azzurro partenopeo.

Napoli, l'intervista a Giacomo Raspadori

"Napoli scelta ambiziosa. Voluta. Pensata e approvata anche dalla mia famiglia. Ringrazierò sempre il Sassuolo che ha capito la mia esigenza e l’ha assecondata. Il Napoli mi ha dato fiducia, tanta fiducia. Ed io ho sentito che avrei potuto ricambiarla. Paura mai, rispetto per il grande club dove approdavo sì. Mi sono sentito pronto. Ho 22 anni, nel calcio non sono pochi. Poter sbagliare e rialzarmi mi ha formato. Probabilmente se non avessi fatto questo percorso avrei avuto difficoltà. E da ragazzino ne ho avute di delusioni. Cadere e rialzarsi in una piazza che ti giudica, ma fino a un certo punto, mi ha aiutato, ha accelerato la crescita. Ecco perché ho sentito che il momento era arrivato".

Sulla Premier League

"La Premier è un sogno per tutti, chi fa calcio ama e ammira quel calcio. Poi nella vita ciascuno sceglie quello che vuole. Per me c’era il Napoli e basta. Quando sono arrivato ho avuto conferma di essere nel posto giusto nel momento giusto della mia vita".

Sull'esordio con gol in Champions

"È successo quello che neanche in un sogno poteva accadere. L’emozione è stata fortissima, ma come tutte le cose l’ho gestita con equilibrio. Così come quando sono stato convocato in Nazionale e mi sono trovato, senza immaginarlo, a vivere l’avventura degli Europei. Adesso fa male non andare al Mondiale, ma davanti ho tempo e la fiducia di Mancini".

Sul sogno scudetto

"Siamo tanti nella zona alta della classifica, ed è presto per dire chi taglierà il traguardo. Milan, Inter, Roma, Atalanta e Juventus e noi che non ci poniamo limiti. Sentiamo la pressione, ma è un bene se gestita e noi abbiamo imparato a farlo. Questo ci fa scendere in campo determinati ma anche leggeri, sfrontati. La partita, anche quella con una posta in gioco molto alta, dev’essere occasione di divertimento. Così dai il massimo".

Sull'eredità di Mertens

"Un onore. Stimolante. Lui qui ha fatto il record. È stato un protagonista. L’ho conosciuto e mi ha fatto una grande impressione anche dal punto di vista umano. Persona intelligentissima".

Sugli idoli dell'infanzia

"Aguero e ci metto anche Rooney. Gli accostamenti fanno piacere ma per essere come loro ci vuole ancora tanto. Per ora provo a rubare qualcosa a ciascuno".

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