NAPOLI IVANO TROTTA INTERVISTA - Ivano Trotta, ex giocatore di Napoli e Juventus, è intervenuto a Il Barbaverso per parlare della meravigliosa stagione degli azzurri. L'ora allenatore ha detto la sua sul percorso della squadra di Spalletti in Serie A e in Champions League, dove il prossimo avversario sarà il Milan.
"Io ho vissuto due promozioni dalla C alla B e dalla B a A, ma non credo che la festa possa mai eguagliare una festa Scudetto dopo tantissimi anni di attesa Insomma di speranza. Anche se paradossalmente cambia poco dal Napoli del 2006 e 2007 a quello di oggi. Stiamo ovviamente parlando del Napoli che è proiettato in Champions verso la vittoria dello Scudetto ma la passione del tifoso napoletano è sempre la stessa identica. Noi in Serie C giocavamo davanti a 60.000 persone".
"Il 4-0 che comunque si può stare. Il risultato è stato un po' troppo eclatante però averli presi dal Milan ha un po' messo un campanello d'allarme per questa doppia sfida di Champions. Magari non vorrei che fosse subentrata un po' di paura perchè secondo me prima di questa partita loro pensavano nella loro testa di essere ad oggi nettamente superiori al Milan. È stato un sorteggio di cui tutti sono stati felici. Invece secondo me non vorrei che dopo questi quattro gol subentri un po' di paura e soprattutto nel Milan subentri quella carica che gli fa pensare ‘sicuramente non sono imbattibili, ce la possiamo fare’. Sono più abituati a fare certe partite ad esempio rispetto al Napoli, questo sicuramente è così. Quindi secondo me dopo questo 4-0 si è un po' complicato a livello mentale.
Le sfide di Champions a questi livelli sono impressionanti nel senso che spostano gli equilibri e secondo me il fatto che il Milan, proprio come società, sia più abituato ad affrontare certe sfide può avere un piccolo vantaggio. A Napoli la pressione è tanta sui calciatori.
Questa sfida però a livello qualitativo vede un Napoli, per me, superiore. Certo Osimehn può essere una mancanza forse troppo, molto importante. E il Leao che ho visto l’ultima volta chiaramente può fare la differenza".
"Il Napoli ad oggi è molto vincolato a Osimhen, perché è molto forte, ma soprattutto perché non ha un giocatore simile come caratteristiche Infatti con Simeone ha fatto un po' più fatica perché perdeva un po' di profondità. L’ho visto giocare con il Francoforte, attacca oltre la linea difensiva per 20-30 volte senza mai stancarsi fa paura. È bravo ad adattarsi a un tipo di gioco diverso. A volte gli arriva la palla alta che magari qualcuno ci va di testa e lui di petto ha fatto un pallonetto al difensore straordinario".
"Ne metto un po’ di più. Osimhen, Kvara, Lobotka, ma dal campo mi ha impressionato Kim. Non lo puoi superare. Di testa e ti anticipa poi se ti allunghi la palla ti si mette davanti ed è finita. Allo stadio quando interviene urlano tutti il suo nome. Quando è mai successo che è un difensore gli fanno i cori. Non ho mai visto sta cosa solo a lui.
Ma andrebbe nominato anche Di Lorenzo, Lobotka forse ha sbagliato due passaggi in tutta la stagione. Anche Politano quando è entrato ha fatto sempre bene, Lozano pure. Lo stesso Mario Rui.
Quando il contesto va anche chi magari è un po' meno si lascia trascinare in maniera positiva. In questo è stato bravo Spalletti".