Lobotka: "Ho pensato di andare via, poi è arrivato Spalletti. E adesso voglio lo scudetto e sogno la Champions"

14 Marzo 2023
- di
Emanuele Catone
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Lobotka Napoli
Tempo di lettura: 2 minuti

NAPOLI INTERVISTA LOBOTKA - Il faro del gioco del Napoli di Luciano Spalletti è sicuramente Stanislav Lobotka. Un calciatore che, dopo un inizio difficilissimo in azzurro, è diventato fondamentale per la squadra partenopea. E in una intervista al Corriere dello Sport, lo slovacco ha parlato della sua esperienza napoletana.

Napoli, l'intervista di Lobotka al Corriere dello Sport

"Ho vissuto un momento difficile, non giocavo, poi nel febbraio del 2021 ho avuto il primo dei due interventi alle tonsille. Ma comunque era venuta meno in me la fiducia, ero diventato improvvisamente triste. Se ho pensato di andar via? Certo che sì: perché chiunque resti sempre fuori a un certo punto si fa delle domande e può essere tentato di scegliere nuove soluzioni. Certi ragionamenti sono scontati, anche inevitabili: pensavo che Gattuso volesse un tipo di giocatore diverso, non trovavo spazio e quindi per me c’erano problemi. E l’idea di cercare un altro club l’ho avuta. Poi ho perso sei chili, è arrivato Spalletti ed è cominciata un’altra storia".

Sui segreti di questo Napoli

"Non so se è una chimica, certo una serie di fattori: la bravura di Giuntoli nello scegliere i calciatori giusti; la forza di Spalletti che ci migliora; la serenità che ci concede la società. Poi, c’è fame dentro ognuno di noi, vogliamo lo scudetto, vogliamo regalarlo ai nostri tifosi che sono fonte di energia dentro e fuori dallo stadio. E puoi anche non star bene in quel momento, puoi non sentirti nel pieno della tua condizione, ma quando avverti la passione della gente, devi riuscire a dar qualcosa in più".

Sul sogno Champions

"Vincerla è un sogno per tutti, quindi anche per me, ma sappiamo che è difficile, tanto. Ci sono grandi club e questo basta e avanza per definire lo spessore dei concorrenti. Ma noi non abbiamo nulla da perdere, giocheremo senza pressioni, non siamo come il Real Madrid che invece le avvertirà, e quindi saremo leggeri ma decisi. Se riusciamo a passare il turno, potrebbe succedere di incontrarli e noi li affronteremo - loro o chiunque altro - con la convinzione di potercela giocare. Il Napoli in finale non se l’aspettano".

Su Osimhen e Kvaratkshelia

"Osimhen è tra i primi quattro centravanti al mondo con Haaland, Lewandowsky e Benzema. Calciatori impressionanti, decisivi. Kvara è tra i primi tre esterni offensivi, con Vinicius e Mbappé".

Sul rinnovo

"Diciamo che siamo a buon punto, stiamo chiacchierando. È chiaro che io voglio restare qua e senza ombra di dubbio".

Sul paragone con Iniesta

"Ma no! Lo so che in tanti mi accostano a lui mio, ovviamente, penso di essere un giocatore diverso. È bello essere paragonati a Iniesta, è una soddisfazione enorme, ma a tratti io ho anche avuto l’impressione che tutti si aspettassero molto da me, e ciò può aver creato anche una forma di pressione. Però è fondamen- talmente giusto che mi chiamiate Lobo".

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