NAPOLI MASSIMO RANIERI INTERVISTA - Nel giorno del suo 72° compleanno Massimo Ranieri commenta il meraviglioso clima che si sta vivendo a Napoli in un'intervista. Il cantante negli anni dei primi due Scudetti vinceva Sanremo con "Perdere l'amore" encomia la squadra di Luciano Spalletti.
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In un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, il cantante Massimo Ranieri ha parlato della stagione del Napoli, della Festa Scudetto e molto altro. Ecco di seguito le parole del cantante:
"È davvero bellissimo, non ho visto una simile apoteosi nemmeno ai tempi di Maradona. E io seguo assiduamente la squadra dagli anni Settanta. È un meraviglioso delirio di cui avevamo bisogno".
"Era inevitabile, coppe e coppette aumentano lo stress e la stanchezza, oltre alla responsabilità onerosa che si è addossata sulle spalle di questi calciatori, molti peraltro sono ragazzi. Spalletti è stato bravissimo a tenere tutti con i piedi per terra, ora bisogna stringere le chiappe e tenere duro finché, come diciamo dalle nostre parti, non vedremo il vino nella botte".
"Forse qualcuno rimarrà a bocca aperta, non si tratta né di Victor Osimhen né di Kvaratskhelia. Il mio preferito è Anguissa, che insieme a Lobotka domina il centrocampo. Frank è come una pantera, attraversa il campo col suo passo felpato. Sembra che parli con il pallone quando salta l’uomo, si muove in maniera delicata come una piuma. Mi ricorda un po’ Sivori in questo fondamentale, ma anche Mohammed Ali: leggiadro come una farfalla e pungente come un’ape".
"Posso soltanto associare una canzone che rappresenta la mia vita, Vent’anni. Inizia con ‘La mia vita cominciò come l’erba, come il fiore’ e con altrettanta naturalezza il Napoli è sbocciato, si è rivelato sportivamente superiore in qualsiasi ambito. Certo, gli anni dall’ultimo titolo sono trentatré, ma può andar bene lo stesso".
"Napoli non ha bisogno di un successo nel calcio per essere conosciuta. Ha dato i natali a personalità di spicco in ogni arte e settore, ci siamo sempre stati nel mondo e io sono orgoglioso di poterla rappresentare. Al giorno d’oggi siamo tutti un po’ più distratti, ma non si potrebbe mai definire un momento di riscatto. È una realtà già affermata. Negli ultimi anni il turismo vacanziero e culturale sta facendo registrare numeri incredibili, alla nostra città si guarda con grande interesse. Napoli è un fenomeno mondiale, sa pure ammaliarti. D’altronde, la prima canzone conosciuta a livello internazionale, interpretata in tutte le salse, è ‘O sole mio."
"Stavolta dico Osimhen, ha un'imprevedibilità musicale. Non sai mai come e dove possa concludere a rete, ha delle leve lunghissime, si lancia come un'aquila. Non ricordo un centravanti con queste caratteristiche. È uno dei capolavori di Luciano Spalletti, che ha saputo incanalarlo nella direzione giusta sul piano tecnico e del carattere".