NAPOLI MILAN GALLI - Si avvicina il giorno del big match tra le due capolista a pari merito: Napoli e Milan. Nel corso della sua intervista al Corriere dello Sport, Giovanni Galli, ex Napoli, ha parlato della rosa azzurra e della partita del 6 marzo. Importante anche l'apprezzamento per Meret, ritenuto tecnicamente superiore a Ospina.
"Non so chi sia la favorita. So che l'Inter è la più forte ma sta attraversando un momento difficile. Ho la sensazione che il Milan, riflettendo sugli ultimi pareggi, si sia concentrato soprattutto sulle semifinali di Coppa Italia e abbia aspettato la partita di martedì convinto di dover puntare con decisione sul trofeo. Vincere la Coppa Italia e arrivare tra le prima quattro, e quindi in Champions, vorrebbe dire aver fatto comunque una stagione straordinaria. Poi, certo, per lo scudetto il Milan se la gioca ed è ancora tutto possibile. Come per il Napoli. Ognuna proverà ad avvicinarsi al traguardo ragionando partita per partita senza fare calcoli. Vale anche per domenica".
LEGGI ANCHE ---> Renica: “Ecco come Spalletti ha avuto la meglio sulla Lazio”
“L’organico del Napoli è forte, credo che nessuno abbia l'attacco degli azzurri in Serie A. Osimhen è un calciatore unico, e se vuole ne riparliamo, ma poi penso che a Zelinski, Elmas, Lozano, Politano, Insigne. Quanti ne sono? Spalletti, grazie alla profondità della rosa. è riuscito a sopperire alle tante assenze per infortuni, Covid, Coppa d’Africa. Quando avrà l’organico al completo, e ormai cis siamo, sono convonto che il Napoli potrà lottare fino all’ultima giornata per lo scudetto.”
“Da anni sostengo che Meret, tecnicamente, sia il portiere italiano più forte in circolazione. Ha tantissime qualità. Se avesse la personalità e il carattere di Ospina, sarebbe tra i primi dieci al mondo”.
“Deve essere più sfrontato, deve essere più presente in area di rigore, deve imparare ad avere la cazzimma napoletana per imporsi. Il ruolo del portiere è delicato, non bastano le qualità tecniche. La storia di Ospina parla chiaro, spero che questi anni, vissuti tra campo e panchina, siano serviti a Meret per crescere e migliorare ancora. E mi auguro che dalla prossima stagione, magari senza avvertire più questa sensazione di precariato, possa esplodere definitivamente.”