NAPOLI INTERVISTA OSIMHEN - Victor Osimhen, insieme ai suoi compagni di squadra, sta provando a trascinare il Napoli verso la storia. Se in campionato i 18 punti di vantaggio su Milan e Inter fanno stare sereni, in Champions League la vittoria dell'andata contro l'Eintracht dà fiducia per il passaggio del turno. Ma il 9 azzurro non vuole porsi limiti e in una intervista al Corriere della Sera ha suonato la carica per vincere entrambe le competizioni.
"Scudetto e Champions? Siamo a marzo e c’è ancora tempo davanti. Ma, sì, voglio tutto, vogliamo tutto. Stiamo dando la nostra vita per raggiungere questo successo. Lo meritiamo, stiamo sacrificando ogni cosa per raggiungerlo. Ci siamo quasi, ma guai a distrarci proprio adesso. La nostra mentalità è sempre la stessa, in Italia e in Europa: imporci e vincere".
"Ci curiamo l’uno dell’altro, in ogni momento. Ciascuno dà la carica all’altro, e se qualcuno è in difficoltà siamo pronti a dargli una mano. C’è solidarietà, difficile spiegarla a chi non la vive. La convinzione di ognuno serve per la collettività. E quando ci credi ti senti forte, quando sei forte vinci. Poi c’è il mister che rappresenta il cervello della squadra. Sa una cosa a cui penso? Se un giorno dovessi fare l’allenatore mi piacerebbe essere come lui".
"Fuori dal campo un papà: pronto ad ascoltare e a consigliare su qualsiasi cosa. In allenamento Spalletti è molto severo, rigoroso. Si arrabbia anche. Soprattutto con chi non dà il 100 per cento. Se lo ha fatto anche con me? Certo. È successo in passato e probabilmente accadrà ancora. C’è una cosa che lo fa uscire pazzo: quando vede che uno non rende per quello che può. Il primo a dare il massimo è lui, pretende da noi la stessa cosa".
"Tra noi due c’è stata empatia dal primo momento. Lui è fortissimo, ma anche un ragazzo d’oro. Questo per me conta".
"Credo sia un’ambizione di tutti i giocatori. E chissà, un giorno... In questo momento, le assicuro, non mi sfiora neanche il pensiero. Mi distrarrebbe da una stagione bellissima. Solo Napoli. Punto".