NAPOLI INTERVISTA SIMEONE - Giovanni Simeone è uno dei pupilli dei tifosi del Napoli dopo che la scorsa stagione ha fatto vedere tutta la sua fame e le sue qualità anche se veniva schierato col contagocce. La vittoria dello scudetto poi è stata speciale per il Cholito, come ha spiegato lui stesso in una intervista a La Repubblica.
"Nel calcio ho sempre fatto da me, ma chi sono diventato nella vita lo devo soprattutto ai miei genitori. Mio papà, il Cholo, mi ha insegnato che davanti alle difficoltà non si molla mai. Da mia madre ho imparato invece l’importanza della meditazione, a cui dedico del tempo ogni giorno. Mi rende più forte. Ma ho sempre creduto in me stesso e sapevo di poter arrivare a questi livelli. A 13 anni ho chiesto ai miei genitori il permesso per tatuarmi il simbolo della Champions League sull’avambraccio, come lo aveva all’epoca Eto’o. Nella scorsa stagione l’ho giocata e ho anche fatto gol, contro il Liverpool. È un altro cerchio della mia vita che s’è chiuso".
"Non mi è ancora mai successo di sfidare il Cholo, chissà. Mi sento che una squadra spagnola ci toccherà, forse davvero l’Atletico Madrid di mio padre. Nel caso farò il massimo per batterlo, però: di questo sono certo. La Champions è una competizione durissima e va preparata senza porsi un traguardo di partenza, secondo me, ma affrontando ogni partita come se fosse una finale. Nella scorsa stagione abbiamo ragionato così e il Napoli è arrivato ai quarti di finale. Ci avviciniamo di nuovo alla Champions con ambizione e allo stesso tempo con rispetto".
"Non è stato un exploit, perché abbiamo vinto il campionato con un vantaggio di 16 punti in classifica e non in modo estemporaneo. Nel Napoli ci sono dei talenti di valore assoluto. Osimhen è tra i primi cinque centravanti più forti del mondo, con dei margini di crescita ancora enormi. Kvaratskhelia è un attaccante fenomenale, come ce ne sono pochi in circolazione. Ma quasi nessuno ha la classe e il senso del gioco di Zielinski: davvero un top player. Nello specifico saremo noi questa volta la squadra da battere per tutti, dopo aver vinto lo scudetto. Per il Napoli sarà un campionato ancora più difficile e bisogna dare il massimo, in ogni partita. Abbiamo ancora fame, però. Tanta".
"Rudi è molto motivato, sa di avere un gruppo forte ed è bravo a gestire lo spogliatoio. Ma faremo bene solo se la sintonia tra le idee di Garcia e lo spogliatoio sarà totale. Le prime due vittorie in questo senso ci hanno messo nella direzione ideale".