Nota dei legali della SSC Napoli sul caso Osimhen: "Nessun disegno illecito"

8 Ottobre 2025
- di
Guido Arbolino
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Aurelio De Laurentiis Scudetto Napoli
Tempo di lettura: 2 minuti

L'edizione odierna de La Repubblica ha pubblicato, riguardante il caso plusvalenze, le intercettazioni tra l'allora Ds del Napoli, Cristiano Giuntoli e il vice Ds, Giuseppe Pompilio, dell'estate dell'approdo di Victor Osimhen in azzurro. Vicenda già archiviata dalla Procura Sportiva.

Caso Osimhen, la risposta dei legali della SSC Napoli

Arriva la pronta risposta dei legali della SSC Napoli, riportata da ANSA:

"Non emerge un disegno illecito, bensì la normale dinamica di una trattativa legata alla compravendita di calciatori, fisiologica nel settore e priva di profili penalmente rilevanti".

E' quanto sostiene, in una nota, il collegio difensivo della Società Sportiva Calcio Napoli Spa esprimendo nel contempo "stupore" per la diffusione sulla stampa "di atti di indagine che, per la loro natura, avrebbero dovuto rimanere riservati" e la cui pubblicazione "viola espressamente il divieto stabilito dalla legge, contravvenendo ai principi di riservatezza e tutela del diritto di difesa".
    Il riferimento degli avvocati Gino Fabio Fulgeri, Gaetano Scalise e Lorenzo Contrada è relativo all'articolo pubblicato da 'La Repubblica' sulle frasi intercettate dalla Guardia di Finanza nell'ambito dell'indagine sulle presunte plusvalenze nell'acquisto da parte del Napoli di Victor Osimhen dal Lille.
    "Non devi scrivere nulla. Tracce nelle mail non ne lasciano. A voce quello che ti pare" è una delle frasi intercettate tra Giuseppe Pompilio e Cristiano Giuntoli, allora rispettivamente vicedirettore sportivo e direttore sportivo del club. Il procedimento è ancora in corso: la prossima udienza davanti al Gup in cui si deve discutere la richiesta di rinvio a giudizio del patron del Napoli Aurelio De Laurentis e di altri imputati, è in programma il 6 novembre prossimo. Per i legali si tratta "di frasi estrapolate da un contesto dialettico ben più ampio, che solo se considerato nella sua interezza e con serena obiettività consente di coglierne il reale significato".
    I legali sottolineano inoltre che, "a ulteriore dimostrazione della totale irrilevanza, ai fini accusatori, delle frasi riportate nell'articolo, giova rilevare che gli stessi interlocutori richiamati dal giornalista sono stati già ampiamente sentiti dai Pubblici Ministeri, e ciò unicamente in qualità di persone informate sui fatti". E in quella sede "hanno fornito spiegazioni puntuali, chiare e convincenti, tali da escludere qualsiasi effettiva rilevanza probatoria delle stesse".

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