La classifica della Serie A potrebbe subire un vero e proprio scossone a causa di una possibile penalizzazione del Napoli. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, il Tribunale Federale aveva già assolto il club partenopeo e il presidente Aurelio De Laurentiis nel 2022 in merito all'affare Osimhen e alle accuse di falso in bilancio. Tuttavia, il procuratore federale Giuseppe Chiné attende ancora di ricevere gli atti dalla procura di Roma, richiesti lo scorso anno ma mai trasmessi per via del segreto istruttorio.
Tre anni fa, Chiné aveva richiesto una squalifica di 11 mesi per De Laurentiis, ma il Tribunale Federale aveva poi assolto sia il patron che la società. Ora, se dalle nuove carte emergessero elementi inediti, il procuratore potrebbe riaprire il caso. A partire dal momento in cui gli atti arriveranno in Via Campania, la procura avrà 30 giorni per decidere se avviare la "revocazione" del processo. In tal caso, la Corte d'Appello Federale disporrà di altri 30 giorni per convocare un’udienza e stabilire se il procedimento sia ammissibile, dando così il via a un nuovo processo.
L’articolo 63 del Codice di Giustizia Sportiva prevede che Napoli e De Laurentiis possano essere deferiti se emergessero prove concrete rispetto a quelle già analizzate nel 2022. In caso di deferimento e processo, le sanzioni potrebbero essere di due tipi: una multa o, ipotesi più probabile, una penalizzazione in classifica che potrebbe incidere sul posizionamento finale degli azzurri in campionato.
La Gazzetta dello Sport ha paragonato questa situazione a quella vissuta dalla Juventus, le cui operazioni con valutazioni di mercato gonfiate furono considerate sistematiche e punite con una penalizzazione di 10 punti. Se la vicenda del Napoli si chiudesse entro fine aprile, eventuali sanzioni avrebbero effetto immediato su questa stagione, influenzando la corsa allo Scudetto e alla qualificazione alle coppe europee.
