NAPOLI INTERVISTA LOBOTKA - Tra i leader tecnici del Napoli che sta volando in questa stagione c'è anche Stanislav Lobotka, padrone del centrocampo azzurro a cui Spalletti non rinuncia mai. E lo slovacco, in una intervista a Il Mattino, ha parlato della magica annata sua e della squadra partenopea.
"Se mi piacciono gli accostamenti a Xavi? Certo, sono belli e mi inorgogliscono. Xavi e Iniesta sono due talenti che ho sempre ammirato anche perché, loro come me, hanno sempre dato l’impressione di giocare per i compagni, di voler dare un aiuto per far vincere la squadra. Perché ogni giocata deve avere come scopo portare al gol".
"Non ho avuto, all’inizio, solo qualche problema fisico. In realtà è la fiducia in me stesso che è mancata. Ho provato a migliorarmi ma ho dovuto fare i conti con il fatto che non avevo continuità in campo. E come si migliora se poi non hai spazio in una partita? Ho aspettato che arrivasse il mio turno e ho anche lottato per avere delle altre possibilità, perché non mi sono mai arreso. Ma devo dire che è stato un periodo complicato e le difficoltà di quei momenti non sono state poche perché non giocavo, non trovavo il ritmo e la salute mentale. E la strada giusta non è stata semplice da trovare. E l’ho trovata solo con l’arrivo di Spalletti".
"L’ingrediente fondamentale per riuscire nella vita è sentire la fiducia di chi ti sta attorno. Ecco, quando è arrivato Spalletti al Napoli ho avvertito che le cose erano cambiate, che era arrivato il mio momento. L’ho sentito parlare di bel calcio, di gioco di squadra ed era proprio il mio modo di intendere il calcio. È stato l’allenatore il fattore mentale fondamentale per la mia svolta".
"Come posso nascondere che si sta una favola a +15? È bello stare così in alto, ma non siamo ancora blindati. Non è finita con 16 partite ancora da giocare: non sono poche, sono tantissime. Perché potremmo anche perdere prima o poi anche se noi speriamo di non perdere mai più. Noi dobbiamo continuare a scendere in campo senza pensare di essere così in alto. E alla fine spero che lo scudetto lo vinciamo noi".
"Ne abbiamo fatta di strada. Prima della stagione nessuno credeva in noi, eravamo soli ma la cosa non ci ha mai turbato. Anzi. Ne abbiamo fatto una forza. In Champions nessuno pensava potessimo andare così bene ma abbiamo fatto belle gare e abbiamo mostrato un bel calcio. I complimenti che ci sono arrivati con le vittoria europee sono stati importanti".
"Rispetto agli altri campionati, sono gli arbitri che fanno la differenza nelle interpretazioni dei momenti di gioco. Per questo altrove il gioco è più veloce, ma anche qui è molto migliorato: anche quando vedo le altre partite della serie A mi sembrano più veloci".